Anche nella nostra Comunità,che è in Corigliano Rossano,come in tante altre comunità, il pianto per la scomparsa di una persona cara è un avvenimento che purtroppo tocca, ogni giorno, la nostra esistenza.
La morte,però, assolta dall’idea di una colpa originaria deve avere di se stessa una visione il più serena possibile, cioè come una normale conclusione di un ciclo biologico, sempre esistito in natura. La Nascita e la Morte sono, per l’umanità, Doni Esistenziali.
La Scienza ci conferma che ogni giorno muoiono nell’essere umano milioni di cellule, ma noi non ci accorgiamo. Il momento della morte allora è solo la cessazione di tutte le cellule biologiche ma non la cessazione della persona.
Gesù, nel suo Vangelo, ci assicura che la vita, che è nella persona, attende la morte solo per manifestarsi in una forma nuova, quella della Condizione Divina ( Gv.11,40).
Il Messaggio di Gesù è sempre assolutamente positivo. In esso si annuncia che chi vive ripiegato su se stesso senza comunicare vita agli altri e chi vive da oppressore senza farsi pane e vita, come Gesù, per gli altri, costui spegne ogni energia vitale e per lui, con l’arrivo della morte biologica, arriva anche la morte dell’individuo, cioè la morte per sempre, chiamata “morte seconda (Ap.2,11 e Mc.9,43-48)” o poeticamente << il nulla eterno>>.
Solo un credente coerente con il Vangelo ha una vita capace di superare la morte! La morte non allenta i rapporti umani ma li potenzia, in quanto il defunto non viene a << mancare all’affetto dei suoi cari>>, ma è il suo affetto che si dilata nell’immensità dell’amore di Dio e avvolge tutti.
Dove sono dunque i nostri cari defunti? Non stanno nel buio di una tomba o svolazzando nell’arco dei cieli, ma nella Sfera della Vita, in cui siamo già inseriti anche noi.
Per comunicare con i nostri cari e percepirli, bisogna che la nostra esistenza di credenti sia in sintonia con Gesù Risorto. << Con Lui infatti siete stati sepolti insieme nel Battesimo, in Lui siete anche stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti (Col.2,12)>>.
Si sperimenta così che loro ci sono sempre presenti in una forma nuova, perché immersi nell’immensità dell’Amore di Dio. << Si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale (1 Cor.15,44)>>.
E’ quella vita eterna che provenendo dal Creatore è di una qualità tale che nessuna morte biologica riuscirà mai a distruggere: ” i Vivi non muoiono ( Gv.12,25)” .
Corigliano Rossano, 16.10.2020 (Franco Palmisano).