Il pianto per la scomparsa di una persona cara, anche nella nostra Comunità in Corigliano Rossano, è un avvenimento che tocca , ogni giorno, la nostra vita, ma nascita e morte sono per noi doni esistenziali.
Il progresso in campo medico e il rinnovo delle strutture ospedaliere fanno sì che tanti decessi non avvengono più in casa , tra familiari, ma in cliniche, tra medici e infermieri.
Si muore quindi intubati, legati a macchinari che tentano di supplire alle funzioni vitali, alimentando, ventilando, immettendo e aspirando un corpo, che è già, a volte, in atroce agonia.
A forza di dire che è sacra la vita, ci si dimentica della sacralità della persona, la quale avrebbe il diritto di vedere rispettata sempre la sua dignità, dal momento della sua nascita sino a quello della sua morte.
Il morente purtroppo viene consegnato ai tecnici del morire e della morte, i quali sanno cosa fare professionalmente di lui, per poi consegnarlo ai familiari , che, a loro volta, lo affidano alle Imprese Funerarie, esperte nel gestirne la sepoltura della sua salma.
Non si muore più perché noi tutti siamo mortali, per cui la morte dovrebbe essere la normale conclusione di un ciclo biologico, ma si va sempre alla ricerca della scoperta della causa della morte, dovuta ad una malattia o ad un’incidente subdolo o ad una violenza inaudita o ad un eventuale errore medico e la stessa morte per anzianità non è più contemplata dalla medicina moderna.
La Scienza stessa ci conferma poi che ogni giorno muoiono nell’essere umano milioni di cellule, ma noi non ce ne accorgiamo.
Il momento della morte per il credente è invece solo la cessazione di tutte le cellule biologiche, ma non della persona.
La morte per lui non allenta i rapporti umani ma li potenzia, in quanto il caro estinto non viene meno all’affetto dei suoi cari, ma è il suo affetto che si dilata nell’immensità dell’Amore di Dio e avvolge tutti.
” Si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.( 1 Cor.15,44)” .
“In Cristo infatti siete stati innestati insieme nel Battesimo, in Lui siete anche stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti ( Col.2,12)).”
Per comunicare con i nostri cari defunti e per percepirli bisogna che la nostra esistenza di credenti sia sempre, nella Fede, in sintonia con Gesù Risorto.
Gesù Risorto non risuscita i morti, ma assicura per i vivi, che credono in Lui e nel suo Vangelo, una vita capace di superare la soglia della morte: la Vita eterna!( Gv.11,40).
Proprio nel dono di questa ” vita indistruttibile” si manifesta per noi la Gloria del Dio dei Viventi ,
Corigliano Rossano 30.04.2024. ( Franco Palmisano )