Il Partito democratico ha accusato il colpo. La “défaillance” dovuta all’indisponibilità alla candidatura del giudice Sergio Caliò, ha spiazzato i dem rossanesi. E non poco.
E’ ancora presto per capire se riusciranno a votarsi ad un qualche santo che vesta i panni del (tanto amato a sinistra) candidato di “superamento” oppure se si affideranno alle primarie. Di certo sono giorni confusi, nei quali fin troppo spesso v’è chi si accredita senza il beneplacito del partito. Il quale, non solo deve tenere a bada chi ama le fughe in avanti, per quanto riuscire anche a gestire quel minimo comun denominatore rimasto in piedi con gli alleati.
Alleati, anche loro, che nemmeno troppo celatamente stanno guardandosi intorno. Più di qualche ex consigliere comunale di opposizione starebbe guardando con favore a questo compromesso storico 2.0 sotto l’egida del movimento “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, composto da rappresentanti di Forza Italia, Udc, Italia del Meridione e forse Psi. Chi non c’è mai stato, smentendo un approccio del genere, è Ermanno Marino. L’ex consigliere comunale di Sel non solo si tira fuori ma probabilmente chiude qui la sua esperienza politica. “Dopo cinque consiliature – dice il medico – è tempo di lasciare spazio agli altri. Sto seriamente pensando di chiudere con la politica o, comunque, di lasciare aperta una porticina. Darò una mano solo nel caso in cui Leonardo Trento deciderà di candidarsi”.
Attestato di stima con i fiocchi per colui che, in sostanza, da solo ha tenuto in piedi l’opposizione in questa ultima quattro anni e mezzo. A questo punto, però, sarebbe lecito chiedersi quali siano le intenzioni del socialista Trento, peraltro intervenuto sabato scorso alla prima convention cittadina di “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”. Se due indizi fanno una prova, dunque, potrebbe ipotizzarsi la sua partecipazione a questo progetto che può contare, a quanto pare, su ex consiglieri quali Piero Lucisano (Fi), Giovanni De Simone (Fi), Davide Falco (Fi), Vincenzo Scarcello (Udc), Antonello Graziano (Idm), Stefano Mascaro (Gruppo Misto).
Di recente Trento ha dichiarato di voler guardare a sinistra, ma senza pregiudizi. “La politica oggi, purtroppo, non pone dei distinguo così netti fra il centrodestra e il centrosinistra. Con i consiglieri in questione abbiamo condiviso la caduta di Antoniotti, riconoscendo il fallimento della giunta di centrodestra. E’ vero ci sono discussioni, ma lo dico chiaramente: la mia appartenenza è il centrosinistra, sono un uomo di centrosinistra, gli alleati del Psi sono a sinistra. Chiaro è – ammette Trento lasciando aperto uno spiraglio – che tutto sembra in divenire e se ci dovessero essere dei volenterosi che si vogliono unire per offrire una soluzione ai problemi che attanagliano il territorio, non credo vi sia nulla di male. Non ho alcuna pregiudiziale verso eventuali coalizioni che partono da un punto di riferimento che l’interesse del territorio e da un dato di fatto ineludibile, il fallimento di Antoniotti”.
Se son rose, fioriranno.
Luca Latella