Sono comparsi innanzi al Giudice per le Indagini Preliminari Alfonso Dardano, difeso dagli avvocati Francesco Nicoletti e Giuseppe Zumpano, e gli atri due indagati Massimo Esposito e Francesco Antonio De Sanctis. Per tutti e tre gli indagati la Procura della Repubblica aveva richiesto una ordinanza di custodia cautelare in carcere per i gravissimi fatti in contestazione per come riportati nel decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro per il reato di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un imprenditore siciliano aggiudicatario di un appalto per lavori di ammodernamento della statale 106 bis Ionica.
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