Ricordo ancora la prima lezione di scienza delle costruzioni, si tenne in una delle aule “P”, della facoltà di ingegneria, poste sul ponte superiore dell’Unical. L’aula era strapiena (più di 200 persone) molti in piedi (tra cui io), di quella mia prima lezione tenutasi il 23 ottobre 1995 mi è rimasta impressa una frase in particolare, pronunciata dal Prof. Raffaele Casciaro prima di concludere: “ragazzi, studiate passo passo, perché altrimenti arriverete ad un punto in cui non capirete ciò che dirò”.
Aveva ragione! Da li a un mese rimanemmo una ventina. Durante il corso compresi quale era la sua più grande paura: che qualcuno passasse l’esame di scienza delle costruzioni senza raggiungere una buona padronanza della materie; difatti l’esame era durissimo (lo superava uno su quattro) e una volta passato ci si poteva considerare “mezzi ingegneri”. Godeva da parte degli studenti del massimo rispetto e chi ha avuto modo di seguire altri suoi corsi o di averlo come relatore della tesi di laurea non può che testimoniare la sua genialità (condita con un po’ di sano humor). Anche se a molti il suo nome non dirà nulla, era conosciuto in ambito internazionale come uno dei massimi esperti mondiali di meccanica computazionale e analisi numerica. Un personaggio di tale spessore merita che sia ricordato dalla sua città ed è per questo che invito, e penso che molti altri colleghi ingegneri saranno felici di unirsi, l’amministrazione di Corigliano-Rossano a prendere in considerazione la possibilità di intitolare una via o una piazza al Prof. Raffaele Casciaro.
Concludo con una delle tante storie sui suoi esami. Uno studente (ultra-ripetente) sbagliava sempre, alla prova scritta, l’esercizio sulla “instabilità”. Quando finalmente riuscì ad arrivare a sostenere la prova orale, il Prof. Casciaro gli chiese come mai sbagliava sempre quel tipo di esercizio. Lo studente gli fece intuire che non aveva ben chiaro l’argomento e che, quindi, era inutile che glielo chiedesse perchè non avrebbe risposto. Al che il Prof. Casciaro disse: “ho capito cosa vuoi farmi intendere, allora parliamo…dimmi … dimmi tutto quello che sai sulle nonlinearità geometriche”. A quel punto lo studente si alzò e andò via.
Ing. Cataldo Capalbo