La lunga giornata politica di mercoledì, culminata con la nomina a assessore (il settimo) di tale Mitidieri, ha contribuito a illuminare alcuni elementi politicamente cruciali, utili a capire il senso e forse persino il destino di questa città. Il primo elemento ha a che fare col significato più genuino della fusione, che ci ha ricordato un fatto che meriterebbe di essere valorizzato:
per quanto un sindaco e una classe dirigente possano essere inizialmente dominati da idee politicamente e culturalmente (se non antropologicamente) campanilistiche, come è il caso della classe dirigente rossanese, e quindi avverse all’identità comune che si deve costruire per avere una vera e grande città unica, nei momenti decisivi il principio di realtà dovrebbe tendere sempre ad affermarsi e a prevalere per favorire l’interesse generale. LEGGI ARTICOLO COMPLETO