Gesù Risorto, nel Vangelo secondo Matteo ( Mt.28,20), non si congeda dai suoi, ma invita la sua Comunità ( e anche la nostra , che è in Corigliano Rossano) , non a trasmettere dottrine catechistiche, ma a proclamare e testimoniare il suo Messaggio d’amore per le vie del mondo: “Battezzando” . Ma come si battezza?
La tragedia di noi cristiani sta nel fatto che ancora oggi, ci vengono trasmessi catechismi, dogmi e vite di Santi, senza farci fare l’esperienza che noi, come Comunità Cristiana, siamo dei” battezzati “, cioè degli ” immersi” in un Mondo d’Amore trinitario.
Noi veniamo educati al Timor di un Dio, che ci vede “dall’alto dei cieli”, ci giudica e ci perseguita con sofferenze anche pandemiche, obbligandoci ad accettare ,rassegnati, la sua ” santa ” volontà!
Noi veniamo educati al bacio di un Cristo, crocifisso e morto in croce per i nostri peccati. Nel suo Nome si assemblano, con raduni, i suoi devoti, per fare poi adorazioni, processioni e suppliche con recite di salmi e rosari.
Noi veniamo educati ad invocare lo Spirito Santo , in un continuo ” Vieni-vieni” e un “ascoltaci-ascoltaci”, a mani alzate, sospirando in una sua risoluzione di tutti i nostri personali problemi quotidiani.
L’evento Rivoluzionario del Concilio Ecumenico Vat.II, del secolo scorso, ci ha fatto comprendere che il Dio di Gesù , non sta su un Trono per concedere grazie e favoritismi, ma un Dio che si è incarnato, rivelato e fatto, per noi, Servizio in Cristo, “battezzandoci” in LUI, in un Oceano di Amore misericordioso, di una tenerezza infinita, amore cioè promozionale che ci comunica pienezza di vita.
Il credente è un “inviato”, con Cristo e come Cristo, per i viali della storia a “immergere”, nel Vangelo delle Beatitudini,ogni creatura umana senza tener conto della sua condotta morale,della sua cultura, della sua situazione sociale o sessuale . In questo c’è la certezza gratificante dell’ <<Ecco IO sono con voi fino alla fine del tempi >>.
Il Messaggio delle Beatitudini va vissuto dal credente in un ” Beati quelli che si occupano della promozione umana, perché costoro permettono a Dio di occuparsi di loro. Coloro che nella propria vita, con la Fede e con la Scienza, si rendono responsabili della felicità e del benessere dell’umanità, liberandola da nefaste ideologie e condividendo sempre i bisogni degli uomini, costoro permettono a Dio, in un cambio meraviglioso, di prendersi cura della loro felicità e del loro benessere.”
Vivere il proprio battesimo significa allora sperimentare che noi siamo costruttori di pace ” immersi ” nella civiltà dell’amore. Più uno si dona agli altri e più permette a Dio di comunicargli vita. Ad un certo momento si sente palpitare nel proprio essere una qualità tale di vita per cui si percepisce che questa nostra esistenza non ha nulla a che vedere con il disfacimento del corpo: è una vita indistruttibile che continua per sempre, cioè è vita e ” vita eterna”.
Corigliano Rossano 07 .01 2021 . Franco Palmisano