All’indomani della caduta del Governo Letta, tra le fila del Partito Democratico, si appresta ad entrare in campo e a adagiarsi sulla panchina di Primo Ministro, il già Sindaco di Firenze Matteo Renzi. Da ciò, criticamente deduciamo che la politica, secondo il centro sinistra italiano, viene concepita e interpretata alla stregua di un club calcistico nel quale il Dirigente Napolitano, monarca assoluto e incontrastato, dispone chi, dove, quando e come devono essere dirette e intraprese le sorti della Nazione.
In questo baillame politico, pertanto, si è del tutto svilito quel tanto decantato potere sovrano che la costituzione, al secondo comma del primo articolo, riconosce al popolo e che, dal 1945 ad oggi, la sinistra italiana se n’è valso quale unico strumento propagandistico.
Analizzando attentamente l’ascesa di Matteo Renzi, prima da segretario del Pd e ora da Capo del Governo, due concetti, da quest’ultimo espressi, testé spiccano e riportiamo:
A) Rottamazione di soggetti vetusti della politica;
B) Diretta elezione, a Capo del Governo, da parte del popolo.
Ebbene, fermamente affermiamo che il neo Primo Ministro, in questa fase storica, rappresenta l’emblema della coerenza politica, culturale e intellettuale.
A tal uopo una domanda sorge spontanea: ma davvero Matteo Renzi pensa che gli italiani siano un agglomerato di pecoroni o di stolti che imboccano le sue stravaganti fandonie circuendoli con liquide illusioni?
Non ci voleva, sicuramente, un arco di scienza per comprendere la straordinaria farsa messa in atti da Matteo Renzi il quale, camuffato da illusionista professionista e da salvatore della patria, ha inteso pervenire al risultato odierno.
Oggigiorno, oramai, in politica è notorio che alla base di ogni accordo vi è un compromesso e, sicuramente, Renzi, in tale contingenza, ha nettamente eluso e sta continuando a eludere i suoi elettori, il suo partito e un’intera Nazione al completo sfacelo.
Occorre, inoltre, precisare che la sua politica, d’ispirazione americana, non ha mai trovato la sua concreta applicazione e, certamente, mai dimorerà poiché egli rappresenta un Capo del Governo del nulla giacché non eletto dal suffragio popolare.
Una cosa è certa, il popolo italiano deve eleggere il suo Presidente del Consiglio dal lontano 2009, data in cui Silvio Berlusconi fu votato e eletto quale ultimo Capo del Governo.
In tale contingenza, pertanto, reiteriamo un nostro pensiero profuso in altri comunicati: la democrazia veste i panni della dittatura e, per di più, aggiungiamo che vi è la netta sensazione di rivivere una pregressa esperienza storica alla stregua della Repubblica di Weimar.
Giovane Italia Rossano, in conclusione, stigmatizza ogni tipologia di sovversione del sistema garantistico costituzionale. A gran voce chiediamo, alla politica e alle istituzioni, di concretizzare al più presto la stesura di una giusta legge elettorale al fine di ridare voce e corpo alla svalutata sovranità popolare.
“…la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione…”.
Giovane Italia Rossano