Istituzioni ancora nel ridicolo.
Dopo le comparsate estive, che hanno contribuito ad aumentare la triste confusione tra ruoli istituzionali e personaggi del “varietà”, ieri si sarebbe dovuto tenere finalmente il Consiglio Comunale sul Verde Pubblico richiesto da ben 10 consiglieri comunali. Quando tale richiesta è stata inoltrata, cioè ormai più di due mesi fa, la città versava già da tempo in condizioni di degrado urbano certamente mai viste prima, mentre dal punto di vista sociale ed economico, con particolare riferimento al destino di più di dieci lavoratori, regnava la più totale confusione.
Ritenemmo opportuno, a quel punto, provare a dare delle risposte serie e trasparenti nel massimo organo democratico della città, cioè il Consiglio.
Ebbene dopo aver temporeggiato per settimane; dopo aver reinviato il punto all’ultimo Consiglio (quello del famoso “domani mi dimetto ma non troppo” che evidentemente andava interrotto prima di altri danni); dopo aver deciso in una normale conferenza di capigruppo datata 28 Luglio che il Consiglio si sarebbe dovuto tenere praticamente un mese dopo, cioè il 25 Agosto, trovare l’aula deserta è stato indecoroso. Anzi, trovarsi di fronte a soli tre consigleri di maggioranza che ad un certo punto diventano uno per far mancare il numero legale, è ancora peggio. Ci offre l’ennesima fedele rappresentazione di questa maggioranza di plastica che campa alla giornata, priva di una visione comune e di una qualche minima idea di come gestire i servizi ed il territorio.
La verità è che quando è stata inoltrata la richiesta di Consiglio sul Verde Pubblico, l’esecutivo Candiano-Mascaro è andato su tutte le furie perchè stava e sta continuando a confezionare l’ennesimo “regalo” della propria disastrosa amministrazione.
Dopo aver fatto scadere volontariamente i termini del vecchio appalto, sono stati prodotti due bandi farlocchi col preciso intento di mandarli deserti per poi arrivare ad un “affidamento diretto di fatto” che, dopo una serie di misteriose trattative, coprirà il servizio per soli 60 giorni.
Di questo avremmo voluto parlare in Consiglio due mesi fa, un mese fa e ieri: delle prospettive di questo servizio. Avremmo voluto cercare – senza distinzioni tra maggioranza ed opposizione – di dare un indirizzo all’Esecutivo che rispecchi criteri di trasparenza totalmente inesistenti in questa faccenda, che recuperi l’immagine della città completamente devastata dal degrado e che dia delle risposte a quei lavoratori che rischiano di restare in mezzo ad una stada. Dopo tutti questi mesi, purtroppo, non siamo ancora riusciti.
Non solo: avremmo voluto parlare del perchè, nonostante l’“affidamento diretto di fatto”, in una confusione ormai tipica delle faccende gestite dall’esecutivo Mascaro-Candiano, ci siano metà dei lavoratori ancora a spasso ai quali è stato proposto un contratto diverso da quello precedente, facendoci vivere un tremendo deja vu con la vicenda delle assistenti fisiche per la quale questa Amministrazione ha confezionato una figuraccia colossale.
Non ci sono giustificazioni di sorta: lavoreremo certamente per provare a dare delle risposte più unitarie possibili ai primi di settembre, quando riproveremo a discurere l’argomento in Consiglio. Certo è che saranno risposte largamente tardive a causa della profonda irresponsabilità di questa Amministrazione.
Una Amministrazione che, del resto, non riesce a dare risposte praticamente su nulla perchè strutturalmente incapace di produrre risposte politiche, non essendo retta da una maggioranza politica ma da una sommatoria di voti personali, e sta scrivendo alcune delle pagine più tristi della storia della nostra città in termini di servizi, in termini di trasparenza, ma forse soprattuto in termini di decoro ed autorevolezza istituazionali, cioè proprio ciò di cui la nostra città aveva più bisogno.
Ci auguriamo quanto meno che tanta palese inadeguatezza non indebolisca gli importanti processi amministrativi, economici e sociali di cui il nostro territorio deve essere protagonista nei prossimi mesi, processi che certamente, affinchè diano alle comunità i benefici sperati, hanno bisogno di una classe dirigente radicalmente rinnovata e libera.
Flavio Stasi
Consigliere Comunale – Gruppo Consiliare Rossano Pulita