Sabato 23 settembre 2017 alle ore 11.00 si è celebrata la Festa per il Bicentenario di fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria nel penitenziario di Rossano. La manifestazione locale si colloca nel solco tracciato dalla celebrazione Nazionale del Bicentenario del Corpo svolta a Roma, presso le Terme di Caracalla, il 19 settembre 2017 tanto che attesa la solennità dell’evento, per il 200° Anniversario della nascita della Polizia Penitenziaria, è stato emesso il francobollo celebrativo ed è stata coniata la moneta in argento da 5 euro.
La cerimonia si è aperta con l’inno nazionale e, a seguire, è stato letto il messaggio del Capo dello Stato al Ministro Orlando. A seguire, poi è stato letto il messaggio del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Quindi ci sono stati gli interventi del Comandante del Reparto della Polizia Penitenziaria di Rossano, l’Ispettore Superiore Domenico Vennari, che ha evidenziato “ come la Polizia Penitenziaria sia l’erede di una storia istituzionale sviluppatasi in epoche molto diverse fra loro; in contesti storici, politici e culturali assai differenti e distanti dagli attuali ed anche se nel corso del tempo molte cose sono cambiate, persino la denominazione del Corpo, è però rimasta invariata l’essenza, la missione affidata a noi, uomini e donne in uniforme, a noi poliziotti penitenziari.
Anche qui a Rossano la Polizia Penitenziaria contribuisce attraverso il suo quotidiano impegno a rendere il nostro Paese più sicuro, più civile, più giusto. Rossano oggi rappresenta uno dei siti penitenziari più complessi esistenti in Italia per tipologia di detenuti presenti.
Nella Casa di Reclusione di Rossano si registra una presenza media di 230 condannati a pene che vanno da 5 anni fino all’ergastolo. Sono presenti in Istituto due circuiti detentivi: Alta Sicurezza (AS3 ed AS2) e Media Sicurezza.
I dati attuali – aggiornati a ieri 22 settembre ore 14.00 – sulla popolazione detenuta sono i seguenti:
Media Sicurezza: n. 84; di cui italiani n. 50 e n. 34 stranieri
Alta Sicurezza AS 3: n. 119, di cui 112 italiani e 7 stranieri
Alta Sicurezza AS 2 n. 20, tutti stranieri
– Detenuti semiliberi: 1
Persone ospitate che per la maggior parte appartengono alla criminalità organizzata, nemici giurati dello Stato e della collettività: Cosa Nostra, Sacra Corona Unita, N’drangheta, Camorra ed anche criminali stranieri affiliati ad organizzazioni terroristiche internazionali di matrice islamica quali ISIS , Al Queida ed altre.
Il numero medio di presenza detenuta è largamente al di sopra del numero della forza preposta alla gestione, controllo e movimentazione in quanto la consistenza numerica del reparto di Rossano è di 130 unità .
Una penuria di risorse umane e strumentale notoria e drammaticamente comune a molte altre realtà penitenziarie del paese, scarsità di mezzi e uomini che se pur importanti sono stati annullati grazie alla caparbietà, sacrificio ed abnegazione del personale di polizia a cui va il mio ringraziamento per il miracolo compiuto ogni giorno.
Nonostante le gravi carenze noi siamo consapevoli che anche loro, benché criminali, sono persone, anche loro sono cittadini, anche loro meritano di essere rispettati nella dignità che è intrinseca in ogni persona umana; infatti la nostra ferma azione quotidiana è svolta seguendo in nostro senso di umanità oltre che dal dettato normativo che mai potrà essere violato. In tale contesto e motivati dalla valenza che la Costituzione da all’esecuzione penale, anche noi poliziotti contribuiamo all’azione rieducativa del reo finalizzata al recupero sociale.
La storia si realizza nel tempo attraverso le gesta, l’impegno, il sacrificio dell’uomo ed essendo anche noi Poliziotti penitenziari uomini, mariti, genitori e figli siamo consapevoli che attraverso la nostra attività stiamo dando vita ad una storia di cui i nostri familiari ne potranno andare orgogliosi e fieri. La storia che stiamo realizzando appartiene alla Città di Rossano ed alla sua Casa di Reclusione, un presidio di legalità importante in un territorio sempre più esposto alla ferocia delle consorterie criminali.”
Nel corso della cerimonia il Comandante ha ricordato anche coloro che sono già entrati nella storia della Polizia Penitenziaria di Rossano: Gianfranco Zubaio, Pasquale Romano, Domenico Forciniti, Francesco Adamo, Carmine Di Lascio e Mauro Cosentino. Un ricordo condiviso con lunghi applausi da quanti hanno preso parte alla significativa cerimonia.
Il Direttore dell’Istituto Penitenziario, Dott. Giuseppe Carrà, dopo avere salutato le autorità presenti, ha illustrato le origini del corpo di polizia penitenziaria con una attenta riscostruzione storica partendo dagli Stati preunitari ai giorni nostri e sottolineando come l’atto di nascita è riconosciuto nelle Regie Patenti promulgate il 18 marzo 1817, da Vittorio Emanuele I di Sardegna che approvarono il “Regolamento relativo alle Famiglie di Giustizia”.
Di seguito ha illustrato le specialità del corpo di Polizia Penitenziaria e i numerosi compiti di Polizia che oggi esegue nonchè le attività trattamentali del Penitenziario Rossanese evidenziando come queste siano tese a potenziare la percezione di sé con l’obiettivo di sviluppare la capacità di approfondimento critico del proprio vissuto al fine di stimolare la volontà del cambiamento e di ripartenza verso esperienze socialmente valide.
“ Le priorità d’intervento vengono individuate in relazione ai bisogni rilevati ed al fine di dare attuazione al principio di cui all’art. 27 della Carta Costituzionale, relativo alla finalità rieducativa della pena.
Sono individuati come prioritari i seguenti obiettivi:
1. la prosecuzione dei corsi scolastici in corso;
2. la prosecuzione dei corsi di alfabetizzazione per italiani e stranieri;
3. la prosecuzione dei corsi di lingua italiana per stranieri;
4. la creazione di ulteriori opportunità lavorative all’interno dell’Istituto;
5. l’incremento delle attività trattamentali;
6. lo svolgimento di corsi di formazione professionale;
7. l’attuazione dei progetti dedicati ai detenuti tossico-dipendenti ed a quelli affetti da patologie pschiatriche.
Le varie attività di carattere culturale e ricreative sono tutte tese a dare una occasione di sperimentazione e crescita personale configurandosi la stessa come spazio pedagogico all’interno del quale la persona mette in gioco se stessa in maniera totale permettendo quindi di raggiungere una migliore consapevolezza delle proprie emozioni, favorendone la rielaborazione e, dunque, occasione per una intima evoluzione personale.
Dall’altro lato, viene incoraggiata la possibilità di stabilire una relazione umanamente significativa con la Comunità esterna su cui incidere per fare percepire l’elemento carcere non come avulso dal contesto sociale e come mero contenitore di soggetti socialmente indesiderati ma come fucina di creatività, confronto e crescita personale.
Il Corpo di Polizia Penitenziaria svolge principalmente il compito di gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale, partecipa alle attività di osservazione e trattamento dei detenuti; provvede alla traduzione dei ristretti, da istituto a istituto, presso le aule giudiziarie per lo svolgimento dei processi e presso i luoghi esterni di cura, e in caso di ricovero espleta il servizio di piantonamenti, attribuzioni precedentemente della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Di recente, in quanto forza di polizia a competenza generale, la Polizia Penitenziaria è entrata a comporre gli organici della D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) e dell’Interpol.
Espleta inoltre attività di polizia stradale ai sensi dell’art. 12 del Codice della strada, partecipa al mantenimento dell’ordine pubblico, svolge attività di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza anche al di fuori dell’ambiente penitenziario, così come tutte le altre forze di polizia, svolge attività di scorta a tutela di personalità istituzionali (ministro della Giustizia, sottosegretari di Stato) e di magistrati.
Alla polizia penitenziaria è anche affidata la complessa attività di prelievo dei campione biologici da parte dei ruoli tecnici della Polizia penitenziaria adeguatamente e specificamente formati per questa attività. In tal modo sussiste anche in Italia una raccolta dei campioni biologici utilizzabili a fini investigativi grazia al laboratorio DNA.
La polizia penitenziaria svolge anche attività di controllo riguardo alle procedure concorsuali per l’assunzione del personale dipendente dal Ministero della Giustizia, compresi i concorsi in Magistratura, Notariato, esame di Avvocato, Cancellieri, Dirigenti e Dipendenti ministeriali. L’attività di controllo viene eseguita dalla Polizia Penitenziaria non soltanto all’atto dell’ingresso, ma anche durante lo svolgimento delle prove d’esame. A seconda della tipologia di Concorsi sono chiamati a comporre la commissione d’esame anche commissari di polizia penitenziaria e dirigenti del Corpo. Al Corpo di polizia penitenziaria appartengono i gruppi sportivi Astrea e Fiamme Azzurre. Sono appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria atleti del calibro di Aldo Montano, Carolina Costner e Clemente Russo.”
L’evento, per l’occasione, è stato festeggiato con un ricco buffet, dolce e salato, preparato dagli alunni della scuola alberghiera di Rossano. Un buffet eccellente che è stato apprezzato dai numerosi ospiti e che ha qualificato ulteriormente l’evento.
Il Direttore
Dott. Giuseppe Carrà
Dirigente penitenziario