Son convinto che sarebbe molto utile per tutta la collettività, se tutte le organizzazioni presenti nella zona organizzassero simili incontri sul medesimo tema. I dirigenti dell’azienda sanitaria invitati dal PD hanno soddisfatto i medici presenti in sala con risposte chiare ai loro quesiti. Dal palco un anziano e gentile medico, oltre ai chiarimenti professionali, parlando con entusiasmo dei suoi anni di servizio e della bella e soddisfacente missione del medico, non si è risparmiato a largire stimoli ai più giovani colleghi per un costante impegno.
Spero che gradirà gli apprezzamenti per la sua modestia con cui ha raccontato il suo passato. Prossimo a lasciare il lavoro, confido che gradirà gli auguri di un felice e lungo pensionamento da un vecchio e semplice cittadino. Personalmente accetto il suo invito, se dovessi trovarmi a Cosenza, solo per andare a ossequiarlo.
Come ho già scritto tempo addietro, ritengo che l’impegno profuso dal commissario governativo alla sola ricerca degli elevati costi della nostra sanità regionale, lo abbia sottratto a quello necessario per studiare come migliorare il servizio ospedaliero, in particolar modo quello dei pronto soccorsi. Non solo, ma ritengo non abbia piacere di esaminare e rispondere alle segnalazioni di mala sanità che gli pervengono.
Rivolgendomi alle autorità sanitarie presenti, pubblicamente ho chiesto:
– del lungo tempo di attesa per una prestazione specialistica, ricordando la mia esperienza per un elettrocardiogramma, e ora, aggiungo quanto segnalato a mezzo stampa lo scorso anno da un nostro concittadino per la medesima prestazione;
– di migliorare il servizio del centro unico prenotazioni con un numero maggiore di sportelli, evitando di impegnarne uno per pratiche interne invece di destinarlo ai cittadini per chiedere una semplice informazione, evitando, così, lamentele dei presenti e maggiore perdita di tempo;
– di rinnovare le attuali macchine degli operatori con macchinari tecnicamente più avanzati e veloci, essendo remota la centrale dati.
Ho riferito del lungo tempo necessario per la prenotazione telefonica;
– della non opportuna applicazione del chiavistello alla porta antipanico della sala cup, ritenendola un’imprudenza.
Riflettendo al ritorno ho creduto di aver peccato di presunzione e ho voluto fare una ricerca sull’argomento. Ho trovato tanti decreti legge e circolari ministeriali in merito. Dei tanti voglio ricordare solo il DM 10 marzo 1998, di cui copio alcuni righi “… Nel caso siano adottati accorgimenti antintrusione, si possono prevedere idonei e sicuri sistemi di apertura delle porte alternativi a quelli previsti nel presente punto. In questa circostanza tutti i lavoratori devono essere a conoscenza del particolare sistema di apertura ed essere capaci di utilizzarlo in caso di emergenza”. Suppongo che non tutti tra i cittadini della zona saranno in grado di apprendere le istruzioni come i “lavoratori” immaginati nel DM. Ancora, invito a riconsiderare il percorso per raggiungere l’altra porta attraverso l’ufficio del personale. In sala si potrebbero trovare invalidi con difficoltà a deambulare.
Riconsiderando la mia non conveniente osservazione ma desiderosa di contribuire al miglioramento del servizio, ho pensato di chiedere un parere alla locale Stazione dei Vigili del Fuoco, alla quale invio copia, pregando, se non di loro pertinenza, inviare la domanda agli uffici preposti.
Ho riferito pure che l’azienda invita il cittadino a munirsi del codice di prenotazione prima di recarsi al cup per avere precedenza allo sportello, ma se arriva dopo la chiusura anticipata della porta, è solo perdita di tempo con relativa contestazione dell’interessato. Ritengo sia doveroso da parte degli uffici competenti evitare le cause di queste alterazioni. Se l’orario di servizio termina alle tredici, solo allora, credo, si possa chiudere l’ingresso.
Ho fatto presente che il cup di Rossano non è abilitato a prenotare visite di controllo dal medico legale di Cosenza per rinnovo patente, ignorando, per conseguenza, la documentazione necessaria da indicare al cittadino. Quest’attività facilita il disbrigo della pratica per il rinnovo. Oggi, però, dopo aver spedito la domanda come richiesto, non ha nemmeno la possibilità di conoscere se il fax è arrivato a destinazione;
– l’azienda ha modernizzato il sistema di prenotazioni per visite specialistiche anche tramite internet. Ha dimenticato, però, di aggiornare la domanda del programma col numero identificativo della nuova tessera sanitaria.
Ho rivolto alle autorità sanitarie una semplice domanda, dichiarandomi grato se avessi una risposta chiara:
I rapporti epistolari con tutti gli uffici dell’azienda sono vincolati alle norme della legge 241 del 1990? La cosiddetta legge sulla ”Trasparenza nei procedimenti amministrativi”.
Ho dimenticato di suggerire di dotare di un cordless i preposti dell’URP.
Ho finito definendo stucchevole il mio intervento e appellandomi alla loro esperienza, li ho invitati a suggerire ai presenti quanto sia vantaggioso per tutti, azienda e collettività, avere una rappresentanza come quella del “ Tribunale dei diritti del malato ”.
Nessuna risposta dalle autorità sanitarie. Nessun commento, neppure, dal partito, che aveva motivo di farlo, a mio parere, stimolando i presenti a confermare o rinnegare quanto propagato. Anzi, mi è sembrato che, i due conduttori uno del partito l’altro dirigente sanitario, non gradissero la mia domanda di intervento e, mi è parso che, ridessero mentre parlavo .
Agli operatori del posto, che hanno scelto il gusto dell’osservazione e il piacere di scrivere, il cui ordine ne sollecita sempre la libertà perché, esattamente, la stampa è considerata il motore del progresso di un paese.
Non posso che chiedere venia, Signor Direttore del blog di Rossano, se un vecchio pensionato dell’industria, privo di garbo, si permette di parlare con questo tono e La ringrazio vivamente per avere ospitato i miei pensieri, anche in passato, imbrattando d’inchiostro il Suo giornale.
Considerando anche Lei tra gli operatori dell’arte della potente penna, vogliate, tutti, scusarmi se mi permetto suggerire di fare squadra, impegnandovi, per un periodo stabilito e con lo stesso tema, in una campagna di sensibilizzazione di tutto il territorio ai problemi sociali, stimolando pure tutte le autorità locali, per poi presentare uniti il lavoro alle autorità politiche della zona, perché esse, sempre assieme, ne facessero leva sui dirigenti amministrativi regionali per tutti i problemi sociali del luogo e in modo particolare su quelli della salute.
Luigi Maccarrone
Rossano 06/12/2018