Spett/Lì Candidati a Sindaco,
Auser Un popolo Attivo è un’associazione di volontariato di Rossano, la nostra proposta associativa è rivolta in maniera prioritaria alla terza età, per promuovere l’invecchiamento attivo e valorizzare il ruolo degli anziani nella società.La presente riflessione, nell’attesa delle storiche elezioni amministrative, in seguito all’avvenuta fusione voluta dalle due grosse comunità, vuole essere un contributo fattivo su temi che ci auguriamo,
troveranno spazio nelle politiche programmatiche che porterete all’attenzione dei cittadini e sui quali chiederete il consenso per il governo della terza città della Calabria, consapevoli che La fusione tra due Comuni così grandi e così diversi tra loro, seppur vicini almeno geograficamente, sia un processo lento che si attuerà soltanto con il passare degli anni e con la buona politica.
Come detto in premessa, ci occupiamo della terza età, il cambiamento demografico è oggi uno dei temi più rilevanti che ci troviamo a fronteggiare, le statistiche ISTAT della nostra città attestano che sul totale dei residenti (77.076), il 16,6% è costituito da cittadini over 65 (12.864) di questo 16,6% il 7,5% sono cittadini over 75 (5.849) –un indice di vecchiaia pari a 110,6 testimonia che ci sono 110,6 anziani ogni 100 giovani sotto i 14 anni; tale tendenza, destinata ad acuirsi ancora di più a seguito della costante riduzione delle nascite future, porterà la città a una condizione completamente diversa, i nonni supereranno i nipoti.
L’invecchiamento demografico è una conseguenza che pone, però, diversi problemi di ordine sociale, culturale, economico, modifica il profilo e i bisogni della comunità, non accorgersi di questo è impossibile.
Generalmente l’attenzione verso la popolazione anziana oscilla da un atteggiamento di carattere caritatevole a uno di rimozione, il trend in crescita di sempre più anziani e meno giovani è una realtà pressoché ignorata nelle vecchie politiche urbanistiche e di organizzazione dei servizi nel territorio.
Il vero problema consiste allora nel domandarsi quali siano, alla luce dell’avvenuta fusione e delle attese create, le caratteristiche che la nuova area urbana debba avere affinché l’anziano possa conservare da un lato la propria autonomia e la dignità per il suo benessere, dall’altro la sua capacità di non essere considerato un peso ma una risorsa sia individuale che collettiva per la società.
Per questo è necessario un forte ruolo dei servizi sociali municipale nel promuovere il sostegno delle diverse culture all’interno delle comunità, facilitare le relazioni sociali nei servizi locali e nelle attività che fanno incontrare le persone di ogni età.
L’allungamento della vita, porta a guardare con occhi diversi la stagione della vecchiaia; tuttavia non si può non prendere atto , che in prospettiva saranno crescenti i problemi derivanti da una quota di popolazione sempre meno autonoma nelle sue funzioni più elementari. Questo comporterà sicuramente una crescente domanda di spazi, prodotti e servizi di supporto, che se non ben indirizzate e governate potrebbero produrre pesanti effetti sulle già magre risorse pubbliche. Questo deve indurre ad accelerare la messa a punto di una strategia fondata su una più chiara percezione del problema, che comporta di ripensare profondamente le relazioni degli anziani con la casa e la situazione di quartiere perché è sui caratteri di queste relazioni che si fonderà in futuro la qualità della vita nella terza e quarta età.
Per ridefinire queste relazioni non è necessario porre mano a grandi interventi, quanto piuttosto a diffuse e leggere misure di “riconversione”, anche perché gli anziani mal sopportano bruschi cambiamenti del loro ambiente fatto di affetti, memorie, vicinanze, relazioni… Si tratta quindi di agire su due linee di azione finalizzate la prima all’incentivazione dell’adeguamento del patrimonio immobiliare esistente, in larga parte di proprietà degli anziani, adeguandolo ai moderni standard di sicurezza e confort, dotandolo di tutte quelle tecnologie che rendono più agevole la gestione domestica, la seconda linea di azione è di rafforzare quell’insieme di relazioni e servizi, tanto pubblico quanto privati, per garantire all’anziano tutti i necessari supporti di vicinato, per sostenerlo e accompagnarlo nelle sue condizioni di salute e nel soddisfare i suoi bisogni sociali e culturali.
Garantire e qualificare efficaci servizi di assistenza domiciliare ADI e SAD, i due servizi di base della domiciliarità, se ADI è di competenza Asp, la SAD è di competenza comunale, erogata a casa dell’utente attraverso le ass.domiciliari, con la funzione di superare e rimuovere le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona in virtù della sua condizione di fragilità incontra nella sua vita, si tratta di un primario problema economico e sociale alla luce anche della limitatezza degli attuali organici.
Rivolgiamo a tutte le forze politiche e movimenti del territorio queste non esaustive riflessioni, che possano essere prese in considerazione per la costruzione della nostra nuova comunità più aperta e accogliente, solidale e attenta alle esigenze di tutti, specie dei più deboli.
Siamo davanti ad una sfida, non solo economica, ma soprattutto sociale e culturale, che saremo in grado di affrontare e vincere se, e solo se maturerà la consapevolezza che questa sfida riguarda tutti, a ogni livello sociale, generazionale e istituzionale.
Cordiali saluti
Presidente
Natale Cavallo