Non abbiamo mai avuto dubbi che il tasso di disperazione dei calabresi, detto con affetto e con rispetto, sia arrivato a livelli di guardia e che ogni imbonitore politico sia preso sul serio (come avvenne, alle scorse elezioni politiche, con gli inetti grillini). Così come non abbiamo mai avuto dubbi che i calabresi abbiano poche capacità di distinguere chi sia sincero e chi no in una competizione elettorale, perché ormai votano per chiunque rappresenti una speranza o un rimedio ai presunti torti subiti dai governi in carica (nazionali e regionali).
Ecco perché abbiamo forti dubbi che sappiano ancora cogliere la differenza che esiste tra un volto reale e la maschera che copre quel volto. Come nel caso di Matteo Salvini, che durante il suo recente viaggio in Calabria, che ha fatto tappa anche a Corigliano, ha tenuto atteggiamenti che potrebbero assumere una valenza quasi da presa in giro. LEGGI ARTICOLO COMPLETO