Una classe dirigente che non ha capito la pericolosità del coronavirus e i sentimenti degli italiani, ora, nel caos dell’epidemia, dovrebbe fare una sola cosa: scusarsi e sparire. E gli italiani, dovrebbero cercarne una nuova, di classe dirigente, capace di ripartire dalle idee: quelle di un grande cantiere culturale liberale e conservatore. Certo, sarà un impegno gravoso, che avrà bisogno di tempo, fatica, 

e di una nuova semina su un terreno contaminato da idee stataliste, populiste e sovraniste, perché dovrà partire dalla regola numero uno del manuale della politica, per troppo tempo dimenticata dalle nostre élite: capire la gente, comprenderne i bisogni, le ragioni, i sentimenti e soprattutto analizzare i motivi per cui la nostra società è da troppo tempo dominata da una rabbia regolarmente ignorata da élite presuntuose e autoreferenziali. LEGGI ARTICOLO COMPLETO

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