Sempre più spesso si parla di sicurezza sul lavoro, ciò anche in virtù del trend, purtroppo negativo, degli ultimi mesi. Abbiamo quindi voluto fare due chiacchiere con una azienda che opera nel settore per approfondire la tematica e capire meglio la situazione. Ne abbiamo quindi parlato con il team di Sicurya Srl che ci ha aiutato a fare chiarezza in merito.
Potete brevemente spiegarci in cosa consiste il vostro lavoro?
Volentieri, anzi grazie per la domanda. Il nostro lavoro sostanzialmente consiste nel seguire i nostri Clienti nella corretta gestione di tutte quelle tematiche legate alla sicurezza sul lavoro.
In funzione delle necessità e della struttura dell’azienda andiamo a “colmare” e gestire quegli aspetti che, per mancanza di risorse interne, oppure, più semplicemente, per mancanza di tempo sono “sguarniti”.
Così facendo, ad esempio, ci occupiamo di erogare i corsi di formazione ai lavoratori, piuttosto che di portare avanti una specifica valutazione di rischio ovvero di collaborare nell’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi aziendali.
Siete dunque una società di consulenza, giusto?
Si, nello specifico operiamo nel settore della consulenza in materia di sicurezza sul lavoro. Quello che però amiamo sempre sottolineare è che, a differenza di tutte le altre aziende presenti sul mercato che operano nel medesimo settore, noi ci occupiamo solo ed esclusivamente di questo.
Infatti, tipicamente sul mercato si trovano aziende che offrono sì consulenza in materia di sicurezza sul lavoro ma, oltre a questo, operano anche nel campo della consulenza in materia ambientale, antincendio, privacy, progettazione edile e molto altro.
Noi invece ci occupiamo solo di sicurezza sul lavoro. Questo perché, a nostro parere, tenuto conto dell’impegno che la materia richiede per poter essere gestita in modo adeguato, abbiamo preferito fare solo una cosa ma nel miglior modo possibile.
Dunque, rispondendo alla domanda, più che “una società di consulenza”, preferiamo definirci come “la società di consulenza specializzata in materia di sicurezza sul lavoro”.
Bene, e nel vostro lavoro quotidiano, come si instaura il ASPP figura oggetto di questo articolo
Anzitutto, per i “non addetti ai lavori” è bene precisare che ASPP è l’acronimo di Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione. Tale figura è, in buona sostanza, un assistente di quello che può essere considerato il “playmaker” della sicurezza e cioè il RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione).
Negli ultimi tempi possiamo certamente affermare di vedere con sempre maggiore frequenza questa figura nelle varie aziende con cui collaboriamo. E riteniamo che questo sia sicuramente sia un indicatore positivo sintomatico del fatto che, col passare del tempo, le tematiche della sicurezza assumono sempre maggiore importanza.
Le aziende infatti sono sempre più consapevoli di questi aspetti e, di conseguenza, cercano di adeguarsi andando a rafforzare la cosiddetta “squadra della sicurezza” proprio prevedendo queste figure.
Cosa deve fare in concreto questa figura?
I compiti sono quelli di affiancare il RSPP nel portare avanti tutte le varie attività legate alla sicurezza ed, in particolare, quelle previste dall’art. 33 del D.Lgs 81/08 che va proprio a normare i compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Più l’azienda è articolata e complessa e tanti più ASPP saranno necessari, infatti, dietro le poche righe di cui si compone questo articolo 33, come ad esempio, la valutazione dei rischi e l’individuazione delle relative misure di sicurezza nonché, ad esempio, la redazione di procedure di sicurezza si celano una miriade di attività che portano via molto tempo.
Ad esempio, banalmente, sarà necessario osservare, più volte, una fase di lavoro, facendo foto e filmati che poi dovranno essere analizzati. Ancora, sarà necessario leggere i libretti di uso e manutenzione delle attrezzature utilizzate così come le schede di sicurezza delle sostanze usate e così via.
Nelle aziende in cui è presente il solo RSPP evidentemente quindi non sarà possibile portare avanti come si deve tutte queste attività e ciò, da un lato, espone l’azienda a potenziali grossi problemi ed, ancora prima, vuol dire non garantire in modo adeguato la sicurezza dei lavoratori.
Che requisiti deve avere questa figura e quanti ASPP devono esserci in azienda?
Il D.Lgs 81/08 specifica i requisiti che deve possedere questa figura. Tra gli altri, oltre al titolo di studio, sarà necessario frequentare un corso di formazione ed effettuare un aggiornamento periodico con frequenza quinquennale per un monte ore pari almeno a 20.
Il numero di ASPP che devono essere presenti in azienda non è fissato. La cosa è demandata al datore di lavoro. In teoria questa figura potrebbe anche non esserci in azienda. Tutto dipende dalle reali condizioni aziendali e dalle relative necessità in termini di sicurezza.