Ieri pomeriggio, lunedì 3 aprile 2023, c’è stato l’ultimo saluto al Cavaliere del Lavoro ed imprenditore rossanese Domenico Curia. Il rito funebre si è tenuto nella Chiesa di San Giuseppe, allo Scalo di Rossano, alla presenza della moglie Rosa Zito, dei figli: Gennaro, Giovanna, Achiropita, Patrizia, Enzo e Valentina, ma anche dei generi, nuore e nipoti.
Presenti in chiesa numerosi amici e cittadini che si sono uniti al dolore dei familiari. Il Cav. Curia era molto apprezzato in città. E’ stato, tra l’altro, ex Presidente della gloriosa Rossanese calcio. Rimane il suo ricordo raccontato anche tramite la pubblicazione di un libro di 160 pagine, dato alla stampe dalla casa editrice Imago Artis, in cui al suo interno vi sono immagini e testimonianze. In questo libro, il Cav. Domenico Curia, ha voluto raccontare la vita di un uomo dedito alla famiglia e al lavoro. Una vita fatta di sacrifici iniziata nel lontano 1963, appena quindicenne, con la partenza da Rossano per la Germania in cerca di fortuna. In terra tedesca rimase per diversi anni lavorando sodo nel settore edilizio ricoprendo, in seguito, ruoli di organizzatore di squadre di operai, molti dei quali suoi corregionali, e di capomastro. Sposatosi giovanissimo, con la signora Rosa Zito, non resiste al richiamo delle proprie radici e, una volta tornato nella sua città natale, segue le orme paterne formandosi una famiglia numerosa composta da 6 figli (Gennaro, Giovanna, Achiropita, Patrizia, Vincenzo e Valentina). A Rossano, dopo gli anni vissuti in Germania, inizia un nuovo percorso facendo il fruttivendolo ambulante con l’ausilio di un motocarro e, poi, con quello di un camion. Si dedica principalmente al settore agrumicolo instaurando rapporti commerciali con imprenditori dell’Emilia Romagna. In seguito si dedica alla vendita delle botti da vino e all’attività di vinificatore. Agli inizi degli anni ’80 apporta alla sua attività un radicale e definitivo cambiamento di rotta: la morte del padre lo pone di fronte alla constatazione dell’esoso ed eccessivo costo di un funerale. Il solo pensiero che tante famiglie siano costrette ad indebitarsi per pagare le spese funebri per la morte di un loro congiunto lo spinse a diventare imprenditore di pompe funebre con lo scopo di regolamentare i prezzi di mercato riducendoli ad 1/3 di quelli correnti. La sua grande generosità umana, poi, lo spinge ad acquistare un’autoambulanza privata messa a disposizione, tramite l’autorizzazione rilasciata dalla Regione Calabria, della popolazione e del servizio sanitario pubblico (118) a titolo completamente gratuito e senza alcun tipo di rimborso spese. Tante, poi, le iniziative a scopo benefico. Da non dimenticare il grande gesto inerente alla donazione di una collezione di 87 monete antiche risalenti al V° secolo a. C. sino al Regno d’Italia, al Museo Diocesano di Arte Sacra di Rossano. Negli ultimi anni ha voluto sperimentare un nuovo tipo di impresa: un’azienda agricola, da lui concepita come ritorno alle sue origini contadine e che nel suo immaginario rappresenta un modo di vivere ideale, con la produzione di prodotti agrumicoli e con la realizzazione di stalle dedite all’allevamento di equini, bovini e ovini. Grazie alla sua volontà, senza ottenere contributi pubblici, ha costruito, anni addietro, un complesso residenziale lussuoso e confortevole, capace di accogliere 40-50 ospiti. Una vita, quella dell’imprenditore rossanese Domenico Curia, caratterizzata da tanti sacrifici che, con grande merito, gli è valsa la nomina di Cavaliere del Lavoro, assegnata dal Presidente della Repubblica italiana, Oscar Luigi Scalfaro, nel 1993. Una onorificenza più che meritata per il suo impegno e per la sua grande generosità umana. Il Cav. Domenico Curia, attraverso questo libro, ha voluto raccontare il suo percorso di vita a titolo di orgoglio per tutto quello che è riuscito a realizzare negli anni, aprendosi la strada, tra sassi e spine, grazie al lavoro, all’impegno costante ed ai tanti sacrifici. Il Cav. Curia, scomparso prematuramente, lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia, nei tanti amici ed anche nell’intera comunità rossanese dove era molto stimato.
ANTONIO LE FOSSE