“Sulla raccolta differenziata non accettiamo lezioni da nessuno”. Così scriveva l’Amministrazione Comunale soltanto qualche mese fa a proposito di chi lo criticava sulla gestione dei rifiuti, ed in particolare sull’incessante richiesta di apertura di nuove discariche, aggiungendo che “sono gli stessi risultati percentuali raggiunti in termini di raccolta nei soli primi mesi del mio mandato a dimostrare che la strada intrapresa non soltanto è quella giusta ma che è più efficace che in passato”.
Abbiamo già affermato in passato quanto questi proclami altisonanti fossero poco credibili, ed infatti i dati del Rapporto Annuale Arpacal confermano il nostro sospetto.
Nel 2011 la raccolta differenziata a Rossano è stata del 21%, appena al di sopra della media regionale che fa della Calabria la regione peggiore di tutta la comunità europea, considerando che l’obbligo di legge è fissato al 65%.
Ma quali sarebbero i risultati percentuali nei soli primi mesi del mandato di Antoniotti che hanno permesso dichiarazioni tanto trionfanti? Basta guardare i dati cittadini del 2010: la raccolta differenziata a Rossano era del 19%.
Avevamo già fatto alcuni conti sulla base delle dichiarazioni, espresse con leggerezza, del primo cittadini, ma sulla base dei dati reali dobbiamo rivedere le previsioni in peggio. Di questo passo Rossano rispetterà la normativa europea sulla raccolta differenziata più o meno nel 2034.
Ovviamente il problema reale non è il rispetto di una semplice normativa, che tuttavia costa all’italia ed alla Calabria centinaia di migliaia di euro di sanzioni pagate coi soldi dei cittadini, il punto è: fin quando dovremo sentire la filastrocca “la differenziata si, ma ora dobbiamo risolvere l’emergenza”? Fin quando quella classe politica, trasversalmente (il centro sinistra non ha di certo fatto meglio in tema di rifiuti, né al Comune né alla Regione), spera di prendere in giro i cittadini, devastando il nostro territorio e sperperando soldi pubblici consegnati nelle mani di speculatori privati?
Rossano è già sede di una discarica privata teoricamente esaurita (teoricamente perchè in Calabria i dati reali sui rifiuti sono segreti inconfessabili), di una discarica pubblica sotto sequestro per disastro ambientale, di un impianto ultra-inquinante, ultra-costoso, ultra-inutile, in parte sotto sequestro; è in corso un vero e proprio braccio di ferro per un’altra discarica sul nostro territorio, quella di Scala Coeli; è in corso un braccio di ferro per la discarica di Cassano; qualcuno vocifera di una nuova discarica a Corigliano.
Basta. I cittadini della sibaritide e di tutta Calabria non hanno bisogno di essere educati da nessuno, sanno come si fa e vogliono fare la raccolta differenziata che si fa porta a porta senza i cassonetti per strada, ma questa classe politica non glielo permette. Il problema della raccolta differenziata non è culturale, ma è un problema politico che questa amministrazione, dati alla mano, non ha intenzione di risolvere.
Movimento TERRA e POPOLO – Rossano