In variegate dissertazioni pubbliche ci siamo occupati di trattare, con cura e parsimonia, la cruenta tematica della violenza sulle Donne e del connesso reato sul femminicidio. Una questione incresciosa che, oramai, come un macigno grava sulla società civile stante il suo rilievo diffuso sull’intero territorio nazionale ascrivendosi come fenomeno sociale.
Orbene, sfortunatamente, il fenomeno del femminicidio in Italia è sempre in continua espansione e giovani vite vengono spezzate dalla mano crudele dell’uomo.
Occorre, tuttavia, precisare che, il più delle volte, il femminicidio è preceduto da una fase preliminare detta “stalking” dove lo stalker assume reiterati comportamenti di tipo persecutori nei confronti della sua vittima.
I dati sul femminicidio in Italia, purtroppo, continuano ad essere allarmanti poiché dai 124 del 2012 si è passati a quasi 177 casi nel 2013 e gli ultimi dati statistici dell’anno 2014 confermano il trend aggiornandolo a una media di una vittima ogni 3 giorni. Tali dati, ovviamente, trovano loro dimensione anche oggigiorno.
Basti pensare che, questo disumano fenomeno, si sviluppa sia in ambienti esterni che tra le mura domestiche e, purtroppo, il Meridione, rispetto a tutto il territorio nazionale, risulta il più esposto a tale rischio.
La legge sul femminicidio in Italia è cristallizzata nella L. 15 Ottobre 2013, n. 119 la quale prevede pene severe per chi commette tale reato ai danni delle donne. Specificatamente, prevede inasprite pene quando: il delitto di maltrattamenti in famiglia è perpetrato in presenza di minore degli anni diciotto; il delitto di violenza sessuale è consumato ai danni di donne in stato di gravidanza; il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o dal partner.
Ebbene, però, nonostante tutto la summenzionata legge non ha inciso in maniera pregnante sulla tutela della violenza di genere poiché quotidiani sono i soprusi, i tentati omicidi e gli omicidi che incessantemente si consumano ai danni delle donne tra le mura domestiche e non solo.
Stigmatizziamo, dunque, con vigore ogni tipologia di comportamentistica, morale e antigiuridica, tesa al compimento di tali brutali e efferati gesti ai danni delle DONNE. Vogliamo chiudere questo nostro comunicato con una celeberrima frase profusa da Denis Diderot:
“…Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell’arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle…”
Antonio Stasi
Coordinatore Forza Italia Giovani Rossano