Forza (o colpa, dipende dai punti di vista) dei social network e chiunque abbia potuto seguire la diretta della conferenza stampa di presentazione del candidato Stefano Mascaro, prodotto dall’inciucio PD/CCI, s’è reso conto dell’immenso flop e dell’assoluta mancanza di contenuti dell’insalata insipida che sta per essere propinata agli elettori. Ho seguito e rivisto il video più volte giungendo infine sempre alla stessa conclusione: trattasi di coalizione paragonabile ad un sacco vuoto, non sta in piedi!!
L’attento ascoltatore avrà notato infatti l’estrema difficoltà dei protagonisti nel vano tentativo di riempire il suddetto sacco. Il risultato è stato la “ripetuta ripetizione” di aria fritta in salsa politichese da parte dei rappresentanti politici presenti i quali, trattandosi di conferenza stampa, avrebbero dovuto dare risposte concrete e di contenuto alle domande, anche scomode, ma legittime poste dai giornalisti tutti, peraltro bersagli incolpevoli di un cazziatone di chiusura eseguito da Giuseppe Graziano e Vincenzo Scarcello, preoccupati questi ultimi dalla tipologia delle questioni poste. Domande che, sostanzialmente, riproducono gli interrogativi e le preoccupazioni dei cittadini stimolate dall’attuale, pessima congiuntura territoriale.
A parte le solite sciorinate su quali siano i problemi della città (Tribunale, sanità, trasporti, perdita di servizi, etc.), noti a tutti, finanche ai neonati ed ai vegetali di destra e di sinistra, qualora la distinzione abbia ancora un senso, non v’è stato uno solo degli esponenti “politici” presenti che abbia sostanziato la neonata cricca di contenuti e dettagli programmatici, corredandola delle ragioni politiche giustificanti il “pactum sceleris”, avversato addirittura dai Giovani Democratici del PD.
Unico ritornello è stata la ritenuta capacità di sintesi dei due gruppi nell’asserito esclusivo interesse della città, un patto emergenziale dunque; capacità di sintesi che, seppur apprezzabile nello sforzo, appare del tutto priva di fondamenta, giacchè di “progetti” e “programmi” da proporre ai cittadini non v’è traccia alcuna e lo dimostra il fatto che non è stato fornito un solo indizio in tal senso.
Al contrario, è necessario ribadire l’estrema faccia tosta dei rappresentanti del PD che dicono di voler rivendicare diritti e servizi depredati, dimenticando che l’attuale presidente della regione è in quota PD così come è in quota PD il Presidente del Consiglio dei Ministri e la statuina del Ministro della Giustizia per cui, al fine di recuperare un briciolo di credibilità politica, costoro avrebbero dovuto stracciare il simbolo del PD, chiuderne il circolo e rifiutare di presentarne la lista.
Invece, la città dovrebbe accontentarsi della “presenza” del segretario provinciale PD, del vice-segretario regionale del PD i quali, testualmente, “faranno la loro parte se i cittadini faranno la loro parte”: come dire “dateci i voti e noi vi daremo il solito nulla”. Dimenticano Guglielmelli, Madeo, Giuseppe Graziano e Scarcello che l’attuale piano sanitario di ulteriore mortificazione di questo territorio reca la firma di Mario Oliverio, che la chiusura del Tribunale reca anche la firma del PD, che il disinteresse dei parlamentari PD per questo territorio è ormai conclamato nell’assordante silenzio del PD locale i cui rappresentanti sono preoccupati per i loro spiccioli interessi personali, suscettibili di essere pregiudicati da eventuali dissensi ed insurrezioni politiche.
Per concludere, fermo il rispetto e la simpatia che personalmente nutro per la persona, che dire del politico Stefano Mascaro? Nulla! Poiché nulla ha sostenuto, nulla ha motivato, nulla ha proferito. NULLA! … a parte la notizia che esso Mascaro pare sia stato etichettato come di centrosinistra dal segretario cittadino del PD, dimenticando questi la precedente ed ultima elezione nella lista “Scopelliti” e conseguente esperienza quale Consigliere di maggioranza a guida Antoniotti sul quale “nulla” ha argomentato, nulla ha spiegato sulle ragioni che lo avrebbero condotto alla candidatura, nulla ha chiarito sulle eventuali convergenze programmatiche dei due schieramenti.
Sandro Sapia