Dopo il ritiro del primo bando per la scelta dell’azienda a cui affidare la gestione dei rifiuti  in questo secondo bando ci saremmo aspettati che l’Amministrazione comunale mettesse in campo la Sua politica di gestione dei rifiuti  attuando le buone pratiche che ormai sono sperimentate in tante parti d’Italia e buttasse così le basi per governare con coraggio il problema dei rifiuti ed evitare di trovarci non appena l’inefficiente sistema calabrese dei rifiuti va in tilt ( purtroppo succederà ancora)  con le strade piene di rifiuti e dare la colpa agli altri.

Invece abbiamo il solito bando che viene fatto perché  i rifiuti vanno raccolti, che viene fatto nelle amministrazioni dove l’ambiente riveste un ruolo secondario, nelle amministrazioni che non hanno una politica integrata sui rifiuti e sull’ambiente che mirano solo al necessario aumento della raccolta differenziata. E’ facile dire in un anno devi passare dal 22% al 65% ( il Decreto Dlgs 152/2006, il cosiddetto Decreto Matteoli, pone l’obiettivo di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 31.12.2012, entro il  dicembre di due anni fa non di due anni ad oggi) e poi lavarsene le mani non dicendo come devi fare, lasciando all’impresa “libero arbitrio” ed introducendo una penale con la solita frase di salvaguardia ( per l’impresa) ” Qualora l’impresa non raggiunga gli obiettivi di cui ai commi precedenti, salvo cause di forza maggiore non imputabili alla stessa, il Comune avrà diritto al pagamento di una penale ..” Salvo cause di forza maggiore che si sa si possono sempre invocare.
Non vogliamo entrare nelle differenze fra il primo ed il secondo bando, già altri l’hanno fatto, ci preme mettere in evidenza che questo bando va rimodulato poiché  comporta un aggravio di spesa per le casse comunali e per le tasche dei cittadini:
1. Più rifiuti in discarica più costi: il costo del conferimento in discarica dell’indifferenziato è notevolmente superiore a quello del conferimento agli impianti del differenziato:
L’obiettivo (poco ambizioso) del comune di diminuire (non eliminare) il numero dei cassonetti nell’arco dei cinque anni di appalto non porterà al raggiungimento della percentuale del 65% di RD. Ormai è  sperimentato che con il  sistema dei cassonetti la RD non riesce a superare il 40% quindi il sistema giusto per arrivare al 65% non può che essere quello del PORTA A PORTA con eliminazione dei cassonetti.

2. L’eliminazione dei cassonetti ( anche nel giro di un anno) porta al raggiungimento di alte % di RD  e quindi al risparmio sui conferimenti.
Allora perché nel bando prevedere il ritiro dei cassonetti presenti, la riconsegna alla vecchia azienda gestore del servizio e l’acquisto di 820 nuovi cassonetti con un costo altissimo.
è sicuramente più economico fare come scelta strategica l’eliminazione dei cassonetti così si garantisce parità di trattamento alle imprese e soprattutto  si recupera il costo per la rimozione  dei vecchi cassonetti, per la fornitura dei nuovi e per la loro pulitura, disinfezione, manutenzione ecc. 

consegnare alle famiglie tutti gli strumenti utili per fare una buona raccolta differenziata porta a porta e nello stesso tempo togliere i vecchi cassonetti

3. Minor costo del servizio minore tassa per il cittadino.
La Tares Il nuovo tributo  in vigore dal 1º gennaio 2013  è basato sulla superficie dell’immobile di riferimento, il numero dei residenti, l’uso, la produzione media dei rifiuti e altri parametri  ha come obiettivo la copertura economica per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del comune. Il Tares dovrà coprire il 100% del costo del servizio sostenuto dai comuni. Quindi minor costo del servizio meno tasse per i cittadini.

Rossano ha bisogno di una politica integrata sui rifiuti e l’ambiente che non solo miri al necessario aumento della raccolta differenziata ma che costruisca una strategia integrata per la riduzione dei rifiuti ed il loro completo riutilizzo, certo con un investimento ed impegno immane per l’Amministrazione, ma anche da parte di Noi  cittadini, volto a raggiungere l’obbiettivo ” Rifiuti zero”.
Per le ragioni sopra esposte chiediamo che il bando venga riformulato partendo dalla  scelta strategica politico – culturale per raggiungere le % imposte dalla legge, l’unica possibile,  della implementazione della raccolta differenziata integrata con la eliminazione dei cassonetti dall’inizio del servizio. Questa è l’unica scelta capace di dare benefici per tutti: l’ambiente meno produzione di rifiuti, i cittadini meno tasse, i lavoratori più personale, il decoro urbano non vi saranno più mini discariche o grandi discariche in caso di emergenza.  Noi abbiamo la Nostra politica integrata sui rifiuti e l’ambiente che deriva dall’applicare le buone prassi le migliori esperienze fatte in Italia sulla gestione dei rifiuti come quella del comune di Capannori che vi invitiamo a visitare oppure leggere sulla pagina Face Book partito democratico Rossano o se preferite siamo disponibili a discuterne in un incontro pubblico.