Gli arresti domiciliari e le altre restrizioni comminate dal giudice Facciolla a molti impiegati dell’ASL di Rossano sono l’ultima delle ferite che ha ricevuto questa città: ospedale dimezzato, tribunale chiuso, INPS ridimensionato ed ora anche l’assenteismo all’Asl. Intendiamoci bene quello che succede a Rossano, nella nostra ASL, stando alle accuse rivolte dai magistrati, non si pensi che succeda solo qui, noi pensiamo che se la magistratura potesse indagare in qualche ASL di Cosenza, Catanzaro o Vibo Valentia emergerebbero altri scandali del genere,
ci sono sì eccellenze in Calabria, ma ci sono anche strutture fatiscenti preda delle lobby politico-affaristiche. Questo perché il sistema è marcio, il sistema dei rapporti politica –istituzioni, perché le istituzioni dello stato vengono considerate cosa nostra dalla politica, questo è il punto, e questo è un problema dell’Italia, non certo solo di Rossano. Problema risolvibile solo con un ricambio della classe dirigente, che Renzi e il suo governo che aveva promesso questo, non ha fatto altro che riciclare personaggi di seconda linea della vecchia politica, che ora sono stati messi a governare. Nonostante questo, però, il problema per Rossano resta: diciamo la verità. Siamo rimasti senza classe dirigente! Rossano è diventata feudo di baronie cosentine che vengono qui a imporre candidati a sindaco, di consiglieri che si prestano al gioco della servitù coloniale, mentre il sottosegretario al governo in carica G.Dima, dopo che ha firmato per la chiusura del tribunale se n’è lavato le mani consegnando Rossano ad un triste destino. In questa situazione che francamente non restituisce alla nostra città il posto e la dignità che le merita, cosa si può fare? la prima cosa è riflettere quali errori noi cittadini abbiamo commesso eleggendo questa classe dirigente che ha fatto questa fine. Io penso che il primo errore sia stato delegare a un gruppo di politici non all’altezza in cambio di qualche piccola assistenza clientelare, non abbiamo mai votato perché credevamo in qualcuno che ci rappresentasse, oppure se lo abbiamo fatto, come nel caso di Filareto o di Caputo, siamo stati traditi proprio da chi aveva riempito le piazza di promesse mai mantenute, o è stato completamente incapace di difendere la città e il suo territorio. Su questo punto tutti i vecchi candidati a sindaco, escludendo le due liste di giovani, sono colpevoli e francamente affidare la rinascita della città a qualcuno di questi personaggi sarebbe non privo di rischi. Perché ognuno di loro dovrebbe sottomettersi ai diktat o della Regione Calabria o di Cosenza che entrambe hanno dimostrato di contrastare il nostro territorio. D’altra parte affidarsi a dei giovani che si affacciano alla politica presenta pure dei rischi, ma io penso, è un rischio che dobbiamo correre, tanto peggio di così non poteva andare.
Allora ripartiamo da questo: la necessità di un profondo ricambio nel comune di Rossano, che cominci dal sindaco, ma che prosegua anche tra i dirigenti che devono essere pensionati quelli sulle poltrone da troppo tempo o comunque messi in altri uffici, per lasciare spazio a nuovi giovani che abbiano studiato nelle università moderne e che abbiano un concetto di servizio del bene pubblico.
Non è possibile che coloro che hanno portato allo sfascio la città si propongano di governare ancora, attenzione rossanesi a votare gli stessi personaggi: non mi fido più di loro, hanno fatto troppi errori e hanno troppi legami con chi ha voluto umiliare Rossano! poi il voto è libero, per carità, ma una riflessione andrebbe fatta. Vedo nei programmi di varie liste sia di destra che di sinistra il tema dell’ambiente messo al centro del programma politico: così qualcuno parla di un grande parco in montagna per i turisti stranieri, qualcun altro parla di riqualificazione energetica degli edifici, qualcuno parla di energie alternative, qualcun altro di valorizzare il nostro prodotto d’eccellenza, tutte cose belle. Ma domando: perché per venti anni abbiamo predicato queste cose con passione ed energia , militando nelle associazioni ambientaliste, e siamo stati derisi, a volte offesi anche sulla stampa perché dicevamo no alle discariche e si alla differenziata, perché volevamo i parchi nella nostra bella montagna, volevamo una Rossano a misura d’uomo e nel rispetto dell’ambiente e moderna. Loro, i governanti pensavano alle licenze edilizie e al cemento, non all’ambiente, adesso che la torta è finita perché ci sono troppi appartamenti rispetto alle richieste del mercato, e la gente ha pochi soldi per comprare case, promettete per l’ambiente? Ma pensate che qualcuno possa realisticamente credere a queste favolette? Ci vuole anche una rottura con le istituzioni calabresi che sono contro Rossano e la Sibaritide, e questo non può essere fatto da chi mantiene ancora legami stretti coi partitiche siedono in consiglio regionale! No , la cosa giusta è una sola: tutti a casa, questa volta si deve cambiare! Si deve avere il coraggio di cambiare. Sarà difficile, è vero, ci sono molti cittadini che sono legati in un modo o nell’altro alla vecchia politica, e quindi faccio un appello ai giovani: non fatevi condizionare dai vostri padri , ragionate con la vostra testa, poi ognuno ha le sue preferenze.
FABIO MENIN