Mi duole umanamente e politicamente ribattere, poiché tirato in ballo, alle dichiarazioni della consigliera Scorza rilasciate consequenzialmente alla sua uscita dal gruppo consiliare del PD. Noto, con rammarico, che si tramanda da padre in figlia la malsana abitudine di utilizzare il PD a modo di tram da cui salire o scendere a seconda del proprio tornaconto personale, nel tentativo maldestro di compensare la propria marginalità politica.
La scelta dei consiglieri del PD di confermarmi a maggioranza capogruppo, nonostante io stesso abbia proposto la candidatura del consigliere Calabrò, che ringrazio per l’ennesimo atto di stima, mi obbliga a difendere lo stesso dagli attacchi insensati della consigliera Scorza, basati sull’assoluto disprezzo di ogni minima regola democratica e dall’assurda convinzione che il proprio ego smisurato compensi qualsivoglia deficit numerico. Innanzitutto, per quanto riguarda l’assenza alle votazioni del sottoscritto e della consigliera Topazio, posso rassicurare che tale assenza è stata dovuta esclusivamente a impegni familiari improcrastinabili, e che se ci fossero stati, da parte nostra, dissensi sui punti in votazione li avremmo esternati tranquillamente in consiglio, senza timore di sorta alcuna nel rispetto del mandato dei nostri elettori. Altresì voglio comunicare alla consigliera Scorza che la scelta di non alimentare infantili discussioni con il consigliere Caracciolo, che si trascinano dalla campagna elettorale, non è assolutamente un’ammissione di colpa ma, in presenza di una denuncia alle autorità giudiziarie, il rigoroso rispetto della magistratura che stabilirà la consistenza di tali farneticanti affermazioni.
Certo è molto buffo che la consigliera Scorza scopra un viscerale odio verso chi, finché esisteva una probabilità maggiore di essere eletta, aveva scelto come proprio candidato a sindaco. Ma il vero nodo della rottura non è altro che una semplice ingordigia istituzionale, un desiderio abnorme di accaparrarsi ogni carica possibile a discapito di un intero gruppo, un delirio narcisistico che ora la Scorza potrà soddisfare nella “solitudine del gruppo misto”. Pertanto, da capogruppo PD, ritengo sia mio dovere difenderne l’onorabilità e i principi chiedendo l’immediata espulsione dal partito della consigliera Scorza, che ha anteposto in maniera seriale il proprio tornaconto agli interessi del partito, indebolendone la credibilità. Purtroppo è palese che esistono due anime nel PD, c’è chi rifiuta la carica di vicesindaco per difendere il ruolo e l’autonomia dell’intero partito nella coalizione e chi per 30 denari ne vende l’anima. Inoltre verrà richiesto l’espulsione dal Partito Democratico di tutti coloro che nonostante fossero iscritti al Partito Democratico si sono candidati in liste alternative al PD, il tutto in virtù dell’art.2 comma 9 del nostro Statuto che cita: “Sono esclusi dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori del PD le persone appartenenti ad altri movimenti politici, o iscritti nell’assemblee elettive a gruppi consiliari diversi dal Partito Democratico. Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al PD sono esclusi e non più registrabili nell’anagrafe degli iscritti”. La coabitazione con gli opportunisti, con chi usa il nostro partito solo ed esclusivamente a fini personali non è più ammissibile, nell’intero gruppo consiliare del PD sono pienamente radicate la cultura dell’appartenenza ed il rispetto delle istituzioni, per noi la politica è servizio alla città e non mero appagamento di interessi e protagonismo personale. Per questo un plauso ed un ringraziamento va alla collega Curia Enza che, in mia assenza, ha gestito in modo esemplare e con equilibrio il gruppo consiliare, concordando con il sottoscritto e tutto il gruppo i rappresentanti del PD componenti le commissioni permanenti consiliari.
Il Capogruppo del PD
Dott. Antonio Micciullo