L’onda lunga del consiglio comunale di venerdì. Dopo le asprissime critiche, lo sfogo senza freni del sindaco all’indirizzo di ormai ex pezzi della sua maggioranza come metà gruppo consiliare del Pd, la dissidente della prima ora Titti Scorza in binomio con qualche assessore e, soprattutto contro Flavio Stasi, non sono pochi coloro che descrivono quell’assise come una “brutta pagina amministrativa”.
Infarcita peraltro, dalle dichiarazioni di Micciullo, gravissime perché (ex) presidente di commissione bilancio, secondo il quale sarebbe falsato.
Le accuse del sindaco indirizzate a Stasi hanno lasciato a bocca aperta. Il primo cittadino ha urlato al leader di Rossano Pulita, che ha puntualmente smentito di essere «un imbroglione. Mi quereli e io dimostrerò che ha mandato degli sms a rappresentanti della maggioranza chiedendo di farmi cadere per poi ricandidarli con lei. E lo fa fatto con tre consiglieri. Rossano prima o poi la conoscerà meglio».
Stasi, calma serafica, nello smentire ha ribattuto che probabilmente aveva travisato e che un dialogo fra maggioranza e opposizioni sta nel gioco delle parti.
Fra quelli che hanno descritto – nei commenti dei giorni dopo – come brutta pagina amministrativa, c’è Tonino Caracciolo, capogruppo di Rossano Futura, insieme a Marinella Grillo. «In Consiglio Comunale – ha scritto l’ex sindaco in un post su Facebook – si è scritta una brutta pagina politica, perché l’ anomala maggioranza PD-FI perde pezzi ed il PD si dissolve, mentre il sindaco, lasciandosi prendere da una crisi nervosa, scatena la caccia all’untore contro l’opposizione, rea di essersi incontrata per una comune analisi del bilancio di previsione. Primo cittadino e maggioranza che anziché fare una seria analisi dello stato di salute del gruppo di governo, privo di consistenza politica, a dispetto di quanti cantano vittoria per l’approvazione del bilancio avvenuta grazie all’assenza di comodo di un consigliere di minoranza».
Caracciolo rimprovera l’assenza di Barone che, fosse stato presente, avrebbe potuto essere determinante nelle votazioni, conclusesi 13-11 anche grazie a dissidenti che fino al giorno prima e per qualche mese, pur sedendo in maggioranza hanno spesso votato contro o si sono astenuti, a dimostrazione dei gran mal di pancia, come quelli di Librandi.
«Brutta pagina amministrativa – conclude Tonino caracciolo – perché il bilancio nasconde i problemi del dissesto, dei debiti fuori bilancio, dei residui attivi correnti, dello squilibrio di cassa, e non contiene una vera strategia sul futuro di Rossano. Un bilancio che non ha avuto alcun confronto con imprenditori, sindacati, associazioni come, invece, è avvenuto a Corigliano».
Luca Latella
(Fonte: Cronache delle Calabrie)