Mio malgrado, ancora una volta, sono costretto ad intervenire per riportare nei giusti canoni la questione che da alcuni giorni interessa il Partito Democratico di Rossano, per rispetto dei Nostri iscritti e per la città. L’uscita dalla Maggioranza del PD, per la grande responsabilità che comporta, non può essere decisa da singoli anche se rivestono cariche importanti di Partito o Istituzionali.
Così come non aiuta a fare chiarezza la presa di posizione, pro o contro, da questo o quel componente la segreteria Provinciale. Anzi complica ancora di più le cose e contribuisce ad ingenerare nella opinione pubblica la sensazione di un Partito dove tutti ed ognuno possono fare e dire quello che vogliono.
Per ritornare alla questione saliente l’uscita del PD dalla maggioranza non è stata sancita da nessun organo all’uopo deputato ad ogni livello. Né tanto meno mi risulta che il Gruppo Consiliare del PD di Rossano abbia mai deciso in tale direzione, tranne la presa di posizione del capogruppo in seno all’ultimo Consiglio Comunale non condivisa con gli altri Consiglieri.
Per cui fino a prova contraria il Partito Democratico è parte integrante della maggioranza che sostiene il Sindaco Mascaro, ed è vero che qualsiasi posizione presa, senza un deliberato degli organi deputati, è da considerarsi una posizione assolutamente personale da qualunque parte provenga.
Per quando mi riguarda da Segretario Cittadino del PD ho sempre svolto la Mia funzione nel rispetto delle regole, nell’interesse del Partito e della città di Rossano. Non mi sono mai permesso, né mi permetterò mai, di parlare a titolo personale utilizzando il Mio mandato ma sono stato e sarò sempre garante delle regole e delle decisioni collettive qualunque queste siano.
Né tanto meno condivido questo metodo di discutere di questioni interne al Partito, così importanti sulla stampa. Questo lo dico sia agli esponenti locali che a quelli provinciali e regionali. Perché non si può dire di appartenere ad un Partito e poi fare come si vuole. Ci sono regole, metodi e procedure dalle quali non si può prescindere, specialmente da parte di chi ricopre ruoli importanti ed in particolare su questioni di tale tenore. C’è un principio di lealtà alle scelte fatte che non può venire meno se non con lo stesso procedimento che lo ha determinato.
Il non rispetto delle regole, facilitato da questo o quel referente provinciale o Regionale, che permette o si permette di parlare per proprio conto a nome di tutti, fa parte di quella concezione che considera il Partito come una cosa personale, fa parte purtroppo della concezione dell’”io solo al comando” che negli ultimi anni ha dominato le scelte e l’agire del Nostro Partito che necessita, ad ogni livello, di rimettere al centro della Nostra comunità politica la partecipazione dal basso ed il ragionamento di quello che mi piace definire il “ collettivo pensante”, di cui ha forte bisogno il Nostro Partito e la cui mancanza, anche in questa fase congressuale, porta a fare scelte promiscue di convenienza invece che scelte politiche di campo.
Come preannunciato, per il persistere nel metodo intrapreso, politicamente inaccettabile, mi sono rivolto mio malgrado agli organi superiori per censurare tali comportamenti arbitrari che innescano soltanto incomprensioni e divisioni inutili e per aprire una discussione nella sede opportuna che dirima definitivamente la questione .
Per quanto riguarda il DUP è dovere – diritto dei componenti la commissione bilancio partecipare alla sua definizione, ed è diritto – dovere di ogni Consigliere Comunale partecipare alla sua approvazione o meno. Così come è un suo diritto, qualora ritenga che vi siano delle irregolarità adire gli organi competenti.
Francesco Madeo Segretario Cittadino PD Rossano