Giunge come una mannaia fra capo e collo del Pd rossanese. E’ notizia di un paio di giorno fa, tenuta in gran segreto a stento, ma da qualche ora è ufficiale: il segretario regionale Ernesto Magorno ha commissariato la sezione del Partito democratico di Rossano, mandando a casa il segretario Franco Madeo e tutto il consiglio direttivo.

Al loro posto è stato nominato commissario Roberto Rizzuto, giovane ex sindaco di Villapiana.

Ma quali siano i motivi per i quali è giunto il commissariamento, al momento non è dato sapere.

Qualche spiffero riferisce di presunte irregolarità statutarie, ovvero di non aver rispettato le regole dem nelle prassi del circolo locale.

Ma non solo. Alla base della decisione di Magorno vi sarebbe anche la “crisi di governo” fra i meandri dell’amministrazione rossanese. Una crisi che sta consumandosi sempre di più in “zona” dem: prima la rottura con Titti Scorza che abbandona il gruppo consiliare alla prima seduta dell’era Mascaro dopo le accuse di alcune minoranze, mai rigettate al mittente, di presunto voto di scambio. Poi con il passare del tempo ecco l’acuirsi della crisi, sfociata l’altro giorno in Consiglio comunale con la dichiarazione dei consiglieri Antonio Micciullo e Daniela Topazio di voler rimpinguare le fila di quel gruppo misto che conta già sulla presenza proprio della Scorza.

Evidentemente troppo, per il segretario regionale, giunto al point break e di non ritorno con i dem bizantini e soprattutto – come si ricorderà dopo i velenosi comunicati stampa con i quali Magorno chiedeva l’azzeramento della giunta rossanese nei mesi scorsi perché non “sentiva” una rappresentanza piddina in seno a essa nonostante ci fosse – con l’Amministrazione Mascaro. Pomo della discordia di quel periodo? La nomina assessorile di Candiano, con il quale Micciullo Junior (da ex presidente della Commissione Bilancio) giunge ai ferri corti, qualche mese fa, durante i lavori consiliari per questioni di Bilancio.

Cosa accadrà nei prossimi giorni è di difficile interpretazione ma ipotizzabile. Rimpasto in giunta? Improbabile perché Mascaro certamente non si lascerà influenzare molto facilmente. Pd “ufficiale”, a questo punto non quello di Calabrò – rimasto unico baluardo in consiglio – che passa all’opposizione? Probabile.

Fatto sta che fra i mille rivoli del Pd rossanese c’è chi si sta fregando le mani e chi piange lacrime amare. Quei mille rivoli che compongono almeno quattro, cinque “correnti”. Chi la spunterà? Lo sapremo presto. 

Luca Latella