“I COMUNI SI ATTIVIVINO DA SUBITO PER LA STABILIZZAZIONE DEFINITIVA DEGLI EX LSU-LPU nel triennio 2018-2020”, è quanto dichiara il Segretario Provinciale Confial-Territoriale Rossano,Toretti Giuseppe.
LO SCIACALLAGGIO ELETTORALE A CUI SI STA GIA’ ASSISTENDO IN QUESTI GIORNi è VOMITEVOLE. GLI EX LSU-LPU NON DEISDERANO ESSDERE MERCANTEGGIATI DA NESSUN SISTEMA POLITICO O SINDACALE. LA NESCI, NON SCOPRE L’ACQUA CALDA NEL DIRE CHE SE ALLA FINE DEL CONTRATTO A TERMINE, GLI EX LSU-LPU NON VERRANNO CONTRATTUALIZZATI, FINIRANNO NEL BACINO. L’ALLORA DECRETO INTERMINISTERIALE TARGATO 08 OTTOBRE 2014, all’art.2 comma 5, ed successiva NOTA MINISTERIALE, al comma 5 recitava : “ è prevista una clausola di salvaguardia per i lavoratori,nel senso che,se l’ente, al termine del contratto a tempo determinato, non provvede all’assunzione a tempo indeterminato, il lavoratore ritorna nel bacino lsu-lpu”. Queste cose le sappiamo GIA’ dal 2014!! Non vi è nulla di nuovo! La cosa che disturba molto è che, anche molti lavoratori non sono consci o forse non ricordano questi importanti indicazioni operative, da parte del Ministero del Lavoro tramite le prefetture, e si meravigliano a tal punto come se cadessero dalle nuvole. Ciò premesso,quanto specificato dal Dipartimento della Funzione Pubblica con notan.8497 del 02/02/2018, sulla eccepibilità della proroga dei contratti a tempo determinato anche per l’anno 2018, così come ribadito dal decreto Madia 75/2017; dalla circolare Ministeriale 3/2017; dalla legge n.190 del 2014 comma 426, e dalla stessa legge di stabilità 2017 n.205 ai commi 223,224,225, e così come confermato più volte dal sottoscritto in altri comunicati e conferenze sindacali,non và a modificare nulla del percorso di stabilizzazione, iniziato coi contratti a termine a partire dal 1 gennaio 2015,nel senso che,POSTA IN ESSERE “la proroga” dei contratti per il 2018 è necessario da subito iniziare il percorso di stabilizzazione e contrattualizzazione degli ex lsu-lpu della Regione Calabria dislocati nei vari Enti. Ritengo opportuno evidenziare che a questo giro di boa, devono essere gli Enti a fare la loro parte e muoversi in tal senso, avendo avuto gratis per più di 20 anni a loro carico,in molti casi sfruttando, senza tener conto delle qualifiche di riferimento, questi lavoratori. Se si studia e si valuta attentamente il caleidoscopio di leggi e decreti,vedi il n.101/2013;la n.125/2013; la n.468/97; la n.147/2013;il n.78/2015;la n.125/2015;la n.296/06;il decreto Madia n.75/2017;la legge di stabilità n.205/2017;la C.M. n.3/2017; il D.I. 10/2014, il GOVERNO ha sempre messo gli Enti,in condizione di poter avviare procedure di stabilizzazione a tempo indeterminato, anche con contratti a tempo parziale ed addirittura attingendo a quanto indicato dalla legge n.56/87 art.16.La verità sostanziale sta nel fatto,dichiara Toretti, che il buon 90% degli Enti non ha mai fatto una programmazione adeguata,tenendo conto naturalmente del proprio fabbisogno triennale e quant’altro,per iniziare ad avviare procedure di stabilizzazione per questi lavoratori, ma si è sempre preferito fare clientelismo bandendo solo concorsi esterni per gli “amici di turno” . La stessa Regione Calabria è stata sempre sollecitata a raggiungere questi obiettivi di stabilizzazione per gli lsu-lpu già nel lontano 2000,la stessa Regione infatti ha stilato di volta in volta degli elenchi di questi lavoratori(2007-2013-2016) a cui gli Enti avrebbero dovuto attingere facendone richiesta(cosa mai fatta), e mi riferisco al DL 346/2000 art.2 comma a)(Disposizioni in materia di lavori socialmente utili) conbinato alla legge n.144/99 art.45(DISPOSIZIONI IN MATERIA DI OCCUPAZIONE E DI PREVIDENZA), ANZI C’è DI Più, il DL 346/2000 indica addirittura che vi è una riserva fino a non meno del 30% per i solo lsu-lpu. Insomma,dice Toretti, potrei andare avanti per ore a citare leggi e decreti, gli elementi dunque ci sono tutti,(anche gli elementi per intraprendere un’azione legale) non ci sono scusanti né per la Regione né tantomeno per gli Enti utilizzatori, qui il problema principale sono questi ultimi,perciò i Sindaci la devono finire di fare i Giapponesi o i siciliani di Catania,per dirla in gergo,.La devono smettere di aggrapparsi al paracadute(i fondi 50milioni+38)Governativo e Regionale,ma INIZIASSERO laddove sia necessario a fare una programmazione seria sin da subito,anche con propri fondi,individuando inizialmente settori vitali ed iniziare a procedere alla stabilizzazione di questi lavoratori ex lsu-lpu ormai necessari per la vita stessa di questi Enti. Credo,conclude Toretti,sia un riconoscimento doveroso, per i diritti che questi lavoratori hanno acquisito in tanti anni di lavoro precario,oltre che coscienzioso.
IL SEGRETARIO PROVINCIALE-TERRITORIALE CONFIAL ROSSANO TORETTI GIUSEPPE