Se si guarda alla cartina del voto politico in Italia si vede che il risultato consegna il Nord al centrodestra a guida Lega, il sud ai cinquestelle ( primo partito) il centro in parte al PD, il resto diviso tra cinquestelle e centrodestra. Ha detto benissimo un commentatore dicendo che sembra la cartina italiana al tempo del Regno delle due Sicilie: il Sud in mano ai Borboni, il Nord e il centro in mano a diverse realtà politiche.
Qui risiede uno dei principali problemi irrisolti della Repubblica Italiana: la divisione tra Nord e sud in campo sociale,culturale ed economico. Oggi questa divisione si è specchiata anche nei rappresentanti politici . Come si può allora uscire da questa situazione? Come si può fare un governo che abbia caratteristiche di stabilità in grado di durare nel tempo. C’è solo una strada: unire forze rappresentative sul piano culturale e politico di tutto il paese. Per fare questo occorre che le forze che hanno dei punti in comune e che sono in grado di rappresentare bene il territorio nazionale si uniscano su alcuni punti precisi per l’interesse nazionale dell’Italia e si mettano a governare insieme. Quali sono queste forze: una è sicura e cioè il Movimento cinquestelle , i l partito più votato che da solo rappresenta quasi metà dell’Italia sia politicamente che geograficamente( Da Roma in giù) . Per il Nord la forza che è uscita vincente e rappresentata in tutto il territorio è certamente la Lega, e quindi la seconda forza potrebbe essere proprio questa, tenuto conto che sia sul programma economico che sociale ha diversi punti di contatto con il M5s, anche se ha divergenze sul altre, ma penso di secondo piano. Poi c’è il centro che effettivamente è diviso Tra m5s e Pd e in parte centrodestra. Sul piano politico bisogna anche dire che un governo Lega cinquestelle( che Avrebbe ampiamente tutti i numeri per governare) troverebbe molti ostacoli anche in Europa, quindi occorre qualcosa che garantisca in un certo senso la stabilità dell’Italia in Europa. Per questo la garanzia migliore sarebbe la presenza di un PD o di una sua parte o comunque di una forza di centrosinistra europeista.
Mi si dirà “va accucciali”, cioè metti insieme teste così diverse. E’ vero, però se si fanno governi senza i cinquestelle o senza la lega , si lascia il Nord o il sud non rappresentato, il che non è possibile secondo gli orientamenti costituzionali. Cioè la rappresentanza politica deve necessariamente rappresentare gli interessi delle diverse zone del paese, e non può lasciare indietro una parte importante. Allora proviamo a ragionare su cosa può unire forze apparentemente diverse come cinquestelle, lega e PD o anche una parte di esso( anche perché non sappiamo cosa succede al PD dopo Renzi):
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un programma sociale per le classi più deboli e per i giovani che stanno pagando un prezzo alto della crisi . Pochi punti : lavoro( con una riforma vera dei centri x l’impiego che unisca offerta e domanda di lavoro), reddito di cittadinanza( o come lo vogliamo chiamare [es. reddito di dignità], purché impegni alla ricerca del lavoro e non sia un regalo gratuito) , diritti sociali e miglioramento delle pensioni.
b 1)Sviluppo di infrastrutture sociali( ospedali, scuole ecc) , di trasporto specie nelle zone dove gli investimenti pubblici sono diminuiti e la popolazione soffre( tutto il sud necessita di strade, ferrovie. degne di questo nome)
b2) politica del made in Italy, difesa del nostro prodotto e delle fabbriche e delle attività commerciali che sostengono i nostri prodotti e politica del turismo con un ministero dedicato a sviluppare le iniziative turistiche nel nostro paese.
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politica di contenimento e regolazione dell’immigrazione( garantire permanenza solo ai regolari), che va gestita in maniera migliore di come gli immigrati vengono abbandonati a sé, cercando di spendere solo soldi in azioni che integrano effettivamente l’immigrato senza danneggiare gli italiani. es: favorire programmi di accoglienza a piccoli nuclei nei piccoli paesi spopolati dove queste persone piano piano si integrano con lavori socialmente utili e riescono anche a rendersi autonomi economicamente, se necessario con l’aiuto degli enti locali. Questo con un piano organizzato da parte del governo che curi anche la formazione compresa la formazione linguistica e civica di queste persone, imparare l’italiano e conoscere le nostre leggi.( si formino insegnanti che lavorino per questo scopo)
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Tagliare gli sprechi negli enti inutili, ridurre i costi della politica e rivedere le spese dello stato togliendo privilegi a gruppi ristretti , ricavando così risorse per le iniziative pubbliche.
Su altri punti come la giustizia, la sanità, la scuola ecc, trovare pochi punti essenziali per migliorare il livello dei servizi per il cittadino e rivedere il disimpegno che lo stato ha praticato in questi anni a causa della politica di “austerità”.
Se ben guardiamo nei programmi delle diverse forze politiche molti di questi punti sono o comuni o molto simili. Puntare su ciò che unisce e scegliere punti essenziali per fare il governo e partire. Penso che dato che vincitori assoluti in grado di governare da soli non ce ne sono, allora bisogna cercare soluzioni che rispettino il dettato della costituzione. Se non ci si riesce allora si ritorni a votare, ma sarebbe meglio, molto meglio che i partiti si mettano a lavorare seriamente per trovare la soluzione, anche perché difficilmente ritengo che chi è stato appena eletto rinunci facilmente alla poltrona. Certamente non governi instabili o fantasma, o balneari o di scopo, e chi più ne ha più ne metta. Qui per risollevare il paese dalla crisi in cui è sprofondato ci vogliono governi all’altezza, non improvvisati.
FABIO MENIN