Un amico mi ha chiesto come mai io sia così sicuro che il prossimo governo sarà Lega-5 stelle. In parte ho già risposto in altri interventi, ma voglio meglio precisare il mio pensiero: primo punto, Di Maio e Salvini , vincitori delle elezioni dl 4 marzo hanno stretto tra di loro un patto d’azione che porterà sicuramente al governo. Lo avevo intuito parlando di questo governo già dal 6 marzo, ma ne ho avuto conferma indiretta parlando con alcuni amici della Lega che avevano incontrato Salvini nella sua visita in Calabria.
L’elezione dei due presidenti delle camere è il primo frutto di questo accordo dove la Lega ha già preso in mano il centrodestra e probabilmente tenterà nelle prossime elezioni europee ( o al limite politiche, ma per il momento le vedo lontane) di assorbire una parte dei dirigenti di Forza Italia( al sud questo sta già avvenendo). I cinquestelle invece puntano nelle prossime consultazioni elettorali ad assorbire ancora un’altra parte di elettorato del PD per arrivare vicini alla soglia di governabilità possibile da soli, cioè il 40% con la legge elettorale attuale, e penso che questa soglia resterà anche se si dovesse rifare la legge elettorale. Al di là di questi calcoli meramente elettorali( che pure contano assai nella testa dei due nuovi leader della politica italiana) voglio qui parlare del prossimo secondo me quasi certo governo 5stelle-Lega. Cosa può fare per l’Italia e cosa invece non può fare. La prima considerazione da cui partire è cosa hanno in comune le basi elettorali dei due schieramenti: gli operai. La lega infatti al Nord conserva nel suo bacino di voti buona parte del voto operaio( andato anche ai cinquestelle) , al sud i cinquestelle raccolgono la quasi totalità del voto operaio( oltre ai disoccupati, donne, giovani ecc). Questo significa che i due partiti cercheranno sicuramente di fare dei provvedimenti a favore del lavoro, ma anche a favore del reddito degli operai e dei disoccupati. Tutti e due i partiti hanno interesse elettorale a questo. Sarà il reddito di cittadinanza? Sarà un’altra forma di reddito finalizzato all’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani? Non lo sappiamo. Ma sarà certamente un provvedimento che contenga questi elementi che ho appena individuato. I cinquestelle per mantenere i voti del sud hanno urgente bisogno di un provvedimento che aiuti le famiglie del sud in difficoltà e questo sono altrettanto certo che entrerà nelle trattative per la formazione del nuovo governo. Un’operazione di redistribuzione del reddito finalizzata però anche all’ingresso nel mercato del lavoro di molti giovani. Perché ciò avvenga occorrerà un rilancio degli investimenti dello stato, ma qui entreranno in gioco anche fattori di compatibilità del bilancio: vedremo. L’altro provvedimento che entrambi i partiti certamente discuteranno è come aiutare la piccola impresa: o una riduzione delle tasse o qualcos’altro che i due leader s’inventeranno, e questo provvedimento interessa soprattutto la lega che se riuscirà ad attuarlo si prenderà buona parte dei voti di Forza Italia( che al Nord ha raccolto molti voti tra i piccoli industriali). Già in questi due elementi sta il primo nucleo di un possibile accordo di governo tra 5 stelle e Lega: due provvedimenti uno studiato soprattutto per il sud( ma anche il Nord ne beneficerebbe),l’altro studiato soprattutto per il Nord( ma anche il sud ne beneficerebbe). Il punto d’incontro tra questi due aspetti potrebbe essere il rilancio di una nuova politica industriale basato su un approccio ecologico e sull’abbandono delle fonti fossili. Questione immigrazione: gli accordi di governo comprenderanno certamente una rivisitazione degli accordi europei sull’immigrazione, ma un maggior controllo del fenomeno immigratorio in Italia. Il punto dolente però, finora, è la carenza di intervento di integrazione da parte dello stato, verso l’immigrazione regolare. Chi avrà qualche idea per conseguire un’immigrazione di persone che si integrino davvero nel nostro tessuto sociale farà un servizio all’Italia. I punti deboli invece di un accordo tra Lega e cinquestelle potrebbero essere la questione giustizia, perché finché c’è di mezzo Berlusconi e il suo conflitto d’interessi è difficile che si facciano riforme serie della giustizia italiana. Sicuramente i cinquestelle pretenderanno nel programma aspetti di lotta alla corruzione nelle pubbliche amministrazioni che la destra dovrà digerire con qualche mal di pancia, ma dovrà accettare perché corrisponde alla sensibilità diffusa nel paese, sia a destra che a sinistra. Dove si troveranno le risorse per fare queste cose? Beh, qui i grillini hanno proposto un aumento delle tassazioni, oggi ridicole, delle grandi società petrolifere, e un potenziamento della lotta all’evasione fiscale tramite lo sviluppo dei controlli incrociati delle banche dati. Questo probabilmente potrebbe essere un programma di un governo cinquestelle doc, però può darsi che già qualcosa sia fatto anche nel governo cinquestelle-lega. Se la lega comunque accetterà di dare impulso ad una nuova politica industriale orientata meglio verso lo sviluppo sostenibile sono sicuro che l’economia italiana nei prossimi decenni conoscerà stagioni di rinnovato sviluppo e di riconversione. C’è poi il tema ambientale: qui non so la destra e la sinistra su questi temi non hanno mai dialogato. Un piano di difesa del suolo nazionale sarebbe un buon punto di partenza per risanare territori devastatati da alluvioni e frane. Così come un piano di rilancio del turismo. tutte queste cose, che non sono poche, dovranno o potranno confluire in tutto o in parte in un governo di alleanza tra le due forze che hanno vinto le elezioni. Si dovrà vedere se sarà un governo di scopo con l’obiettivo della legge elettorale, o un governo senza limiti di tempo. Io penso che la soluzione sarà all’italiana. Un governo nato a tempo che poi durerà di più di quello che si prevede in partenza, perché i parlamentari difficilmente vorranno andare a casa dopo uno o due anni di legislatura. La questione della leadership del governo secondo me non si pone proprio: perché Salvini potrebbe fare il premier solo nel caso di un governo solo di centrodestra, ma in un governo col m5s il premierato tocca al partito maggiore. Su questo penso che l’accordo tra Salvini e Di Maio già contempli queste premesse. Poi ci saranno ministeri divisi tra le due forze, o potrebbe anche darsi che la lega opti per un appoggio esterno ad un governo di minoranza, se Berlusconi dovesse mettere dei veti. Ma credo che questa ipotesi sia da scartare. Resta un ultimo punto: l’Europa. Qui certamente la posizione italiana si rafforzerà e il governo pretenderà maggiore attenzione verso il nostro paese e rispetto degli accodi sull’immigrazione, altrimenti si creeranno frizioni che l’Europa non ha alcun interesse a subire. In ogni caso il programma di governo dovrà anche essere in qualche modo vistato dall’Europa e qui dovranno essere bravi i nostri ministri a far capire i problemi del paese.
FABIO MENIN