Non trovo l’e-mail di solidarietà inviata al commissario della sanità, che ci legge in copia, nell’estate di due anni fa, quando lessi sulla Gazzetta del Sud della sua iniziativa per individuare, con l’aiuto della Guardia di Finanza, se gli acquisti per la nostra salute siano stati corretti o vi sia stato dell’aggravio. Il lavoro, si leggeva, richiedeva molto impegno e il commissario intendeva chiedere altro aiuto allo stesso corpo militare. Fino ad oggi, però, di nulla siamo a conoscenza. Nel mio piccolo credo che, per una simile industria, al dirigente capo non sia sufficiente solo questo impegno. Ha trascurato, e non capisco se volutamente, l’organizzazione dell’azienda sanità.
Abito a Rossano e mai ho sentito parlare di un sopralluogo del commissario per ascoltare la cittadinanza, riceverne eventuali suggerimenti e incoraggiamenti. Sembra che ignori il sistema di lavoro nell’azienda affinché possa erogare la dovuta assistenza. Per avere una semplice impegnativa di visita specialistica sono necessari molti mesi, anche per un elettrocardiogramma. Egli non conosce il tempo che si perde sia al cup locale sia a quello telefonico. Che cosa dire di quello via etere, tanto pubblicizzato, pare una vera presa in giro. All’inizio dell’anno lo scrivente I’ha fatto presente e mi è stato risposto che ancora questo sistema non era pronto. Come allora, noto la stessa cosa, ancora oggi.
Ignora ancora, l’alta autorità, cosi come gli uffici dell’Asp di Cosenza, in barba a quanto sancisce “il libretto d’istruzione del FOIA”, non considerano le segnalazioni scritte da un semplice cittadino. Si cestina il suo scritto, certamente, perché non vergato da persona titolata, ignorando che gli azionistidella sanità sono gli stessi cittadini- lavoratori. Mi risulta che quest’azionista intendeva evidenziare la scarsa responsabilità dimostrata da un medico di chirurgia, il quale è intervenuto solo dopo sollecitazioni del suo sensibile e cortese Primario in licenza, fortunatamente avvertito della gravità, da un bravo e gentile medico del posto. L’irresponsabile ritardo ha alterato il processo della malattia, già confermata dagli esami strumentali, passando da intervento normale e semplice a quello urgente preoccupando i familiari per le sue possibili gravi conseguenze. Per buona sorte l’intervento è andato bene, anche se ha richiesto più tempo, più cure, dilatando di molto degenza e guarigione. S’ignora, però, quanto verificatosi in sala operatoria. Sarebbe opportuno dopo l’intervento scrivere una breve relazione firmata da tutti i presenti.
Quel cittadino oggi aggiunge il suo pensiero: così, inteso il lavoro, non consente di determinare dove si celano le lacune della nostra assistenza ospedaliera, se nel pronto soccorso o nel reparto assegnato.
Sulla stampa leggiamo della condanna emessa dal tribunale di Castrovillari contro lo stesso reparto, per un intervento letale di un paziente eseguito anni addietro.
A queste grosse mancanze aggiungiamo quelle, pure annose, del “pronto soccorso”. Le lacune del reparto sono state più volte segnalate con animosità dal suo Dirigente. Esse non sono state accolte né dai competenti uffici e neanche ribadite dai cittadini. Questi ultimi, egoisticamente, solo al momento del bisogno le notano, si lamentano, gridano e bestemmiano per le sue insufficienze, irritando gli operatori di turno. Comportamenti che evidenziano scarsa formazione sociale.
Le segnalazioni fatte dal Primario del reparto, vergognosamente, non solo non sono state accolte dai suoi uffici superiori, quanto non fatte proprie dalle autorità politiche che si dimostrano sensibili al problema soltanto prima delle competizioni elettorali, anche organizzando pubbliche manifestazioni.
Sono cosciente dei giudizi negativi che riceverà il mio scritto, ma ritengo mio dovere di cittadino tentare umilmente di spronare tutti gli interessati col proporre un soddisfacente impegno.
Mi ripeto, sperando di non essere tacciato di presunzione, invito a un incontro di lavoro i cittadini impegnati nel nobile e potente lavoro della penna di Corigliano e Rossano. Un unico tema da concordare con essi:
Impegnarsi a scrivere sul proprio giornale, per un determinato periodo, compatibilmente con gli impegni editoriali, articoli di stimolo al dovere di tutti gli assistiti serviti dall’Asl locale per partecipare alle manifestazioni di rivendicazione al diritto della salute.
Propongo, inoltre, di programmare insieme un incontro con tutti i politici della zona perché uniscano le loro forze al fine di avanzare un’unica richiesta all’autorità competente e impegnarsi tutti a fare in ogni luogo una minuziosa e convincente campagna su questo diritto-dovere di ogni cittadino.
Per i giornalisti della zona che ritengono positiva l’iniziativa e accettano l’invito, riporto il mio numero di telefono: 328.18.66.148. Ognuno è pregato, telefonando, indicarmi due date affinché io possa, poi, organizzare l’incontro a Rossano.
Iniziativa molta impegnativa. Per questa ragione ho desistito molto per inviare quest’articolo. Ritenevo, come ho detto, di peccare d’immodestia. Sono stato invogliato a farlo dopo aver sentito per televisione che a Castrovillari hanno, da tempo, preso questa iniziativa.
Grazie
Luigi Maccarrone
Rossano 30/07/2018