Una delle preghiere che recitiamo per i defunti è l’Eterno Riposo,che se non è ben compreso,sembra una condanna all’ergastolo. Riposare per tutta l’eternità? Per carità,è una cosa incredibile. Nel Libro dell’Apocalisse si legge: << Beati d’ora in poi i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito,riposeranno dalle loro fatiche, perchè le loro opere li seguono (Ap.14,13)>>. L ‘Autore afferma che la morte non ha l’ultima parola sulla vita del credente perchè essa non è una sconfitta o un annientamento e neanche un ingresso in uno stato di attesa.
La morte è il Passaggio ad una dimensione di pienezza di vita. Il riposo non indica la cessazione di ogni attività,ma si riferisce alla condizione divina. Noi sappiamo, dalla Bibbia, che Dio, secondo il Libro della Genesi, per sei giorni lavorò alla creazione del mondo e il settimo giorno si riposò: ” manifestò cioè la sua Condizione Divina”. Allora anche il riposo delle persone morte non significa la cessazione di ogni attività ma l’ingresso nella Pienezza della Condizione Divina per continuare con Dio alla continua creazione del mondo. Attenzione! La Creazione per Gesù non è terminata! Gesù nel Vangelo secondo Giovanni dice:<<Il Padre mio opera sempre e anch’IO opero (Gv.5,17). In verità vi dico: Chi crede in ME, anch’egli farà le Opere che IO faccio e ne farà di più grandi, perchè IO vado al Padre (Gv.14,12)>>. L’autore dell’Apocalisse aggiunge: << Le loro opere li seguono (Ap.14,13)>>. Vuol dire allora che tutto il bene che siamo riusciti a fare in questa vita è un patrimonio che ci permette di farlo anche dopo nella perenne creazione. Il pianto per la scomparsa di una persona cara è un avvenimento che purtroppo ci tocca nella nostra esistenza. La morte però non è la distruzione della persona cara,ma è un momento della vita, che le permette di manifestarsi in una bellezza, che noi possiamo immaginare ma che non abbiamo potuto sperimentare nella sua pienezza: la morte consente all’individuo di esplodere in un momento vitale senza fine. La nostra morte e,sopratrtutto quella dei nostri cari,non è una diminuzione,non è un annientamento. Sì , noi vediamo un disfacimento, ma noi non siamo solo parte biologica. La scienza ci conferma che ogni giorno muoiono nel corpo umano milioni di cellule e noi non ce ne accorgiamo. Ce ne accorgiamo solo poi a distanza di anni,quando esaminando vecchie foto, notiamo che non ci rassomigliamo più allo stato attuale,perchè molte cellule non si sono rinnovate. Il momento della morte è la cessazione di tutte le cellule biologiche dell’individuo,ma non della sua persona. Gesù ci assicura che chi vive per gli altri,nella costruzione della Civiltà dell’Amore,non farà mai l’esperienza della morte e non si accorgerà della morte,perchè la vita,che ha in sè è di una potenza tale che se anche la parte biologica va in disfacimento la persona umana è indistruttibile. Pertanto la vita,che è nella persona,attende la morte solo per manifestarsi in una forma nuova, quella della Condizione Divina, la Vita stessa di Dio. La nostra Fede nella Risurrezione (1 Cor.15,14) non è un’ipotetica rianimazione, ma una Nuova Creazione compiuta da Dio. La morte di una persona cara non può gettarci nella disperazione come se tutto sia finito,ma ci lascia sempre nel dolore perchè ci manca sensibilmente quella persona che toccavamo, abbracciavamo e con cui abbiamo fatto un tracciato di storia insieme. Dove sono allora i nostri cari defunti? Non stanno nel buio di una tomba o svolazzando nell’arco del cielo,ma nella Sfera della Vita, in cui siamo di già inseriti anche noi. Per vederli,per comunicare con loro,bisogna che la nostra esistenza sia sempre in sintonia con Gesù Risorto. <<Con Lui infatti siete stati sepolti insieme nel Battesimo,in Lui siete anche stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio,che lo ha risuscitato dai morti (Col.2,12)>>. Si sperimenta così che essi ci sono presenti in una forma nuova,perchè immersi nell’immensità dell’Amore di Dio. << Si semina un corpo animale,risorge un corpo spirituale (1 Cor,15,44)>>. Questa è la VITA Eterna: i VIVI non MUOIONO!
C’è però anche un’altra realtà: la morte definitiva di cui si parla nell’Apocalisse. L’autore dice:<<Non avranno riposo nè giorno nè notte,quanti odorano la Bestia e la sua Statua e chiunque riceve il Marchio dal suo nome (Ap.14,11-12)>>. La Bestia nell’Apocalisse rappresenta il Potere. La pienezza della persona per costoro sta nel dominio, nel successo e nell’arrichimento: il più si è ricchi più si è potenti. C’è dunque poi l’adorazione del capo,del leader, dell’uomo di successo,dell’oppressore e tutto lo sforzo degli uomini del sistema è di essere clonati a sua immagine e somiglianza. Questo porta all’idolatria,ad essere come lui, infatuati, ricchi ,potenti e prepotenti e a <<prendere il marchio dal suo nome>>, per cui non ci si stanca mai. E’ la fotografia di tante persone che adorano la << Bestia>>. Per questi individui la morte è la Fine definitiva di tutto. Questo è il NULLA Eterno: I MORTI non RISORGONO!
Corigliano Rossano 02.11.2018 Commmorazione dei Defunti. FRANCO PALMISANO