Serve una coalizione che, sulla base dei principi di sovranita’, sussidiarieta’ ed autonomia, ponga al centro i cittadini ed il territorio: e’ la proposta del Movimento Nazionale per la Sovranita’ rivolta a quanti, forze politiche non di sinistra , movimenti civici e associazionismo, condividono tali principi per operare al servizio dei cittadini e del territorio.
Nella scelta referendaria di oltre un anno fa (22 ottobre 2017) esercitata dai Rossanesi e dai Coriglianesi, per esprimere, a larghissima maggioranza, la loro positiva indicazione per la fusione, c’e’ tutt’intero l’esercizio di sovranita’ popolare che si accompagna all’affermazione di un’autonomia responsabile sulla quale fondare il governo del territorio. Il principio di sovranita’ e’ strettamente associato al principio di autonomia che si accompagna a quello di sussidiarieta’ il quale esige che le decisioni siano sempre prese al piu’ basso livello possibile, da parte di coloro che ne subiscono le conseguenze. Non si tratta di semplice decentramento laddove si verifica che il potere locale sia titolare soltanto di quella quota di autorita’ decisionale che il potere centrale decide di concedergli. Con la sussidiarieta’ associata alla sovranita’ che ne garantisce l’esercizio ,il movimento e’ inverso: il livello locale delega ai gradini superiori solo le responsabilita’ ed i compiti di cui non puo’ farsi direttamente carico, fa risalire a livello superiore le competenze che non puo’ assumersi, mentre risolve con i propri mezzi tutti i problemi che puo’ effettivamente risolvere, assumendosi la responsabilita’ delle conseguenze delle sue decisioni e delle sue scelte. Ne consegue che ciascuna comunita’ piuttosto che vedersi imporre un’offerta standardizzata di beni e di servizi, deve poter decidere liberamente per proprio conto i beni ed i servizi che reputa le siano necessari. Dalla condivisione di tali premesse derivano due conseguenze : una politica, un’altra progettuale programmatica associata alla prima. La prima attiene alla coalizione ovvero a quanti, forze politiche, movimenti civici ed associazioni, ritengono di farne parte, con le proprie identita’, sulla base dell’accettazione dei principi di sovranita’ ed autonomia; la seconda conseguenza e che la stessa coalizione formuli un progetto-programma operativo che sia la declinazione dei principi fondanti la stessa coalizione. Un progetto di governo, cioe’, che, per diventare operativo, deve dare risposte ai principali ”filoni” attraverso i quali si compie il processo di fusione: quello organizzativo-istituzionale, con una particolare attenzione agli istituti di democrazia diretta e di partecipazione (Municipi con elezione a suffragio universale dei suoi organi) e alla riorganizzazione, in termini di sussidiarieta’, differenziazione e adeguatezza, della ”macchina amministrativa; il ”filone” economico-sociale, con attenzione alla riorganizzazione dei servizi( rifiuti in particolare) secondo le buone pratiche dell’economia circolare, della cogestione anche tramite forme di partneriato pubblico-privato, e di un nuovo Welfare comunale che da ”distributivo-assistenzialista” diventi” produttivo” ovvero fonte di lavoro.
Domenico Campana