Appello ai calabresi per un “Fronte di rinascita” contro la corruzione e le mafie.
”ORA SUBITO dimissioni. Il presidente Mario Oliverio, accusato di abuso d’ufficio e destinatario di un provvedimento di obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, suo paese natale,deve lasciare il suo incarico anche in coerenza con la sua richiesta di”chiarezza” e a salvaguardia del suo ‘impegno politico istituzionale” che dice di essere “sempre improntato al massimo di trasparenza”.
Sarà la Giustizia a verificare le “buone intenzioni” espresse dal presidente; il provvedimento adottato sembrerebbe aver lo scopo di impedire l’inquinamento delle indagini e vuole che il presidente della Regione “stia lontano” dalla Cittadella regionale. Dunque, dimissioni. E’ quanto afferma il coordinamento regionale del Movimento nazionale per la Sovranità guidato da Domenico Arena che rileva come tutti i provvedimenti restrittivi adottati dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, con al centro il presidente della Regione, nascono da indagini fatte su finanziamenti regionali per appalti sul territorio, in questo caso a Cosenza e nel cosentino. Quel “territorio” e di suoi referenti istituzionali(sindaci) che Oliverio ha messo al centro della sua “strategia elettorale”per tentare, aldilà della sua appartenenza politica legata al Pd, una riconferma. A Feroleto Antico nel settembre scorso, in una assemblea aperta convocata da più di 200 sindaci calabresi firmatari di un documento che chiedeva ad Oliverio di “continuare nell’interlocuzione con le realtà territoriali per portare a compimento le opere regionali….” il personaggio onnipresente delle istituzioni locali (con qualche passaggio parlamentare), accettava di buon grado l’invito: “assumo con voi l’impegno di continuare questo lavoro insieme”. Al centro di questo “lavoro” anche le opere regionali sul territorio ed i loro relativi investimenti, alcuni dei quali sono finiti nelle “maglie” della giustizia che ha anche “certificato il fallimento dell’amministrazione regionale a guida Oliverio. Il Movimento Nazionale per la Sovranità – conclude il coordinamento regionale – chiama a raccolta tutti i Calabresi rispettosi della legalità, fermamente convinti che la lotta alla corruzione accompagnata dalla lotta alle mafie, è uno dei motori primari propulsore di sviluppo del nostro territorio: vogliamo combattere insieme per la rigenerazione morale prima che politica della Calabria e della sua massima Istituzione democratica. Apriremo le porte del nostro Movimento a quanti credono in questi valori per un piano di rinascita che significa profondo rinnovamento nella macchina amministrativa della regione e scelte di sviluppo ecocompatibile, fuori dalle logiche assistenzialistiche, finalizzate all’ occupazione.”