Ancora una volta, fra qualche giorno, si aprirà il sipario ed inizierà la farsa elettiva. Cambiano gli attori e le comparse, immutata e purulente rimane la trama. Diamo, dunque, via alla danza, musica maestro! Un’altra vagonata di milioni buttata al macero per imbiancare i sepolcri. Quante ne ho viste ! Destra, sinistra, centro e ,,,,poi…guardiamo al futuro…….e ora di cambiare…lavoro…legalità…strutture…aggiungiamo tribunale e ospedale..non si sa mai… e via salmodiando. Una vera rottura di zebedei! Una noia cosmica! L’ennesima, ulteriore, presa per i fondelli.
Per un “ cazzaro verde” che ammannisce lezioni di democrazia in una terra che fino a ieri detestava ( e continua ad odiare. Come può il leghista duro e puro inquinare la sua verginità con chi il veronese Lombroso…definiva biologicamente degli esseri inferiori dei semibarbari o dei barbari completi, per destino naturale), che a rete a strascico imbarca, nel suo delirio sovranista ,il peggio del peggio dei politici calabresi ( c’è o ci fa? Lo sa o non lo sa ?), gli stessi che da anni regalano allo “ sfasciume pendulo” ignominiosi primati in ogni settore ( economia, finanza,strutture, occupazione, legalità….date un’occhiata sui siti specializzati e vi renderete conto di come siamo messi ), gli stessi che mangiano a quattro se non a cinque palmenti, che del “bene comune” non gliene può fregar di meno;per un cazzaro verde ,dicevo, c’è un agonico cinque stelle prontamente delegittimato causa scomode parentele e, poi, la sinistra, perennemente alla vana ricerca di volti spendibili atti a verniciare un ormai irrecuperabile rottame. Ma chi pensate abbia governato fino adesso la nostra regione ? Gli alieni! Nel senso di estranei ad ogni appartenenza che non fosse incipriata da corruzione e connessioni. Povera nostra terra piagnucolavano le prèfiche. E mentre la camorra si diverte ad intossicare la terra dei suoi figli, la ndrangheta, sotto mentite spoglie o ,meglio, in giacca e cravatta continua a rosicare quello che è rimasto di quanto l’Europa continua a pompare nei meandri della burocrazia, dei lavori pubblici e della sanità Dunque cosa fare ? Non andare o andare a votare ? Nella prima ipotesi partono le banalità e i luoghi comuni tipo il voto è un diritto /dovere…chi non vota rinuncia ad esercitare una prerogativa democratica..il voto è l’unico strumento per incidere, cambiare ( incidere ? cambiare ? Mai, come nella nostra terra, questi verbi hanno trovato reale cittadinanza ) bla..bla…bla. Nella seconda ipotesi, non basta turarsi il naso, avverti un senso di nausea e di frustrazione. Ti rendi conto che vai a pestare l’acqua nel mortaio. Ho votato decine di volte. Mai e poi mai è cambiato qualcosa..se non in peggio. Giorni fa ho letto, sul blog che mi ospita,di una richiesta chi mi ha sconcertato . Pensavo a uno scherzo. Se escludiamo l’intento della “provocazione “,una signora, non certo uno sbarbatello, chiedeva lumi su chi votare nientepopodimenoche al sindaco. Ora con tutto il rispetto per il sindaco taumaturgo, mi chiedo è questa l’autonomia di giudizio o meglio il voto “responsabile” della nostra gente ? E’ questa la maturità degli elettori? Meglio dunque astenersi dall’esercizio che farsi robotizzare….o no? Se le idee sono un pò confuse non sarebbe stato meglio una telefonata? Che necessità ha poi una persona matura di sbagliare facendosi consigliare ? Meglio sbagliare da soli? Vuoi mettere…c’è più soddisfazione
E veniamo a quella categoria indefinita dei “ noi ciòvani”. I “ ciòvani “che attraverso lenzuolate appaiono belli come adoni e freschi come rose, si propongono, in attesa d’invecchiare, di volta in volta, con la genuinità del loro entusiasmo. A mio parere hanno un grave handicap a loro non imputabile direttamente, dietro la loro giovinezza c’è la vecchiezza dei loro genitori o dei loro mèntori scafati e più volte trombati. La stragrande maggioranza dei rampolli eredita, insieme a un non meglio identificato prestigio, loro malgrado, il rancore e la frustrazione di chi, dopo anni di tentativi “bucati” , di chi non è riuscito a mettere il muso nella mangiatoia o ce l’ha messo per poco, quel tanto però sufficiente per inebriarsi e non poter più rinunciare all’ebbrezza tossica ricevutane. I rampolli sono l’ultima loro occasione, l’ultimo loro colpo di coda. Cosa vuoi che gliene possa fregare poi ai “ciòvani” virgulti il praticare il bene comune. Una volta piantato gli artigli, il copia incolla genitore/figlio/mèntore è cosa fatta. Ebbene sì ,cari “ciovani”, io sono un vecchio arnese, forse un po’ rincoglionito, più che pessimista a iosa, direi ,tragico realista. Nella nostra regione, non cambierà una beata minchia (lasciamo stare l’abusata espressione del Lampedusa ), non cambierà perché non cambia la testa, il modo di pensare, perché non cambia la nostra anima “nera”, non si ha la forza etica, morale di essere veramente giovani non solo all’anagrafe; di essere freschi, puliti, onesti, innovativi, rivoluzionari, nell’anima, nei pensieri, capaci di buttare al macero il putride armamentario corruttivo, incrostato e incrostante, ereditato lungo i decenni. E’ un’impresa titanica, da sottovuoto spinto. Siete assediati da consigliori e consiglieri, li avete proprio nelle vostre case pronti ad ogni impercettibile scarto, a riportarvi sulla giusta strada con aurei e pii consigli..ma chi te la fa fare…non sei tu a poter cambiare il mondo… pensa alla nostra famiglia..arraffa quello che puoi… che ti frega dei disoccupati, emigrati,anziani e paccottiglia varia…chi può resistere alle lusinghe del potere, dei soldi della notorietà, al canto delle sirene ?Nessuno, non ha mai resistito nessuno. E’ la storia che lo insegna! Quei pària che ,ancora sognano, sono una netta minoranza e sognano finché non mettono le mani in pasta…è sempre la solita storia, il solito spartito…così va il mondo.. Continuerà l’avvilente ,mortificante spettacolo di governatori e onorevoli di destra e di sinistra che sbaferanno e banchetteranno finché possono, irridendo “ciòvani”e anziani, allocchi per ogni stagione, continueranno a fornire lavoro ai Gratteri di turno, riempiendo tribunali, arricchendo legulei e principi del foro, un foro grande come un buco nero che ha già inghiottito questa periferia del mondo e..nonostante tutto , parafrasando il compianto Gaber , intoneremo a squarciagola “ Io non mi sento calabrese ma per fortuna purtroppo lo sono..”