Apprendo con vivo disappunto che la problematica del futuro della Centrale Enel, dopo 16 mesi di nuova amministrazione, inizia ad essere trattata ufficialmente con incontri romani promossi da singoli partiti, o parte di essi, con regie estranee al territorio che pur detiene nutrite rappresentanze parlamentari .
Il futuro di C.da Cutura coincide con il nostro futuro, dell’intero arco ionico e con il nostro sviluppo turistico che, con la pace dei giusti, riconsegni alla proprietà l’area interessata e riconsegni la dignità al territorio senza più ingombri che limitano e impediscono il rilancio del turismo e che, considerati gli ultimi tristi avvenimenti pandemici, mettono il Sud dell’Italia in buona vetrina .
Con la nostra Amministrazione abbiamo lavorato con serietà con l’ Enel , unitamente a Regione Calabria, Università della Calabria e Politecnico di Milano, ma oggi non possiamo non riconoscere che quel tentativo, durato 2 anni, non è riuscito . Tutti gli incontri sono stati fatti a Rossano alla presenza dell’intero consiglio comunale e delle rappresentanze sindacali, ma mai in forma privata .
Se l’Enel riconosce l’estrema pazienza che Rossano ha avuto nell’ attendere sviluppi mai nati, allora venga qui a spiegare cosa intende fare . Passare dall ‘ agroalimentare al turismo con porto e ritornare a parlare di nuovi investimenti in campo energetico, porta la città sul lotto volante . La città, per molti, ha già deciso, vuole la bonifica immediata di tutto il sito e l’abbattimento di tutto ciò che c’è. Non gradisco parlare di educazione e rispetto, ma noi abbiamo addirittura preteso la presenza di rappresentanze della allora minoranza, perché l’intera questione fosse pubblica e trasparente .
Sarebbe auspicabile che l’ Enel rinunciasse a incontri di salotto e che preferisca venire o ritornare a sedersi al tavolo del territorio, perché il territorio non deve e non può essere mortificato da nessuno. Consiglio a chi oggi governa di raccogliere le firme di tutti i cittadini e non solo di Corigliano Rossano, per dare inizio, nostro malgrado, a una Class Action per lucro cessante e danno emergente. D’altronde la lotta di chi oggi governa era, un tempo, il suo punto di forza nella difesa dei diritti dei cittadini. Considero, pertanto, questo, un incidente di percorso e auguro che i giudizi, quelli veri, siano lasciati ai risultati concreti.
Stefano Mascaro