di Fabio Menin
E’ consuetudine quando ogni anno si avvia la stagione balneare che gli stabilimenti che hanno in concessione parti della spiaggia, prima delle operazioni di inizio dell’attività estiva , provvedano a chiamare ruspe e ruspette per modificare l’arenile secondo le proprie esigenze.
In poche parole le ruspe scavano, spostano materiale, tolgono e aggiungono. Tutte queste operazioni di modifica degli arenili sono espressamente vietate dalla legge sul demanio e non c’è concessione demaniale che possa superare questa regola.
Eppure a CoriglianoRossano sulla spiaggia i proprietari dei lidi continuano a fare orecchie da mercante e provvedono alla modifica dell’arenile che è stato loro concesso a seconda delle proprie esigenze.
Mi permetto di segnalare pubblicamente che queste attività non solo sono vietate dalla legge, ma molte volte procurano un danno alla conservazione dell’arenile, perché le erbe che trattengono la sabbia e quindi costituiscono una importante riserva per la spiaggia vengono sradicate e la sabbia viene poi erosa dal vento. Inoltre la spiaggia ha una sua razionalità secondo le leggi della sedimentazione e ogni eventuale intervento di rimodellamento deve essere conseguente a un progetto specifico per l’arenile, di ripascimento o di altro genere, sempre autorizzato dal demanio e cioè dalla capitaneria di porto e dal comune.
Le attività degli stabilimenti balneari possono tranquillamente essere svolte secondo le concessioni ricevute nel pieno rispetto del divieto di modifica dell’arenile.
Mi permetto quindi di segnalare bonariamente all’amministrazione comunale, che ha ricevuto dallo stato il compito di provvedere alla gestione del demanio prima di una denuncia formale alla magistratura e alla capitaneria di porto di provvedere ad intervenire presso coloro che stanno violando la legge, chiunque essi siano e di ribadire a inizio stagione il divieto assoluto di modifica dello stato dei luoghi.
Prof. Fabio menin già pres. WWF Calabria