La lettera inviata dal nuovo capo politico del M5S, Giuseppe Conte, al Corriere della Sera completa la metamorfosi iniziata a luglio 2019. Nasce un nuovo partito pro-nord, un clone del partito di Claudio Durigon, ma dai modi più “gentili” ed “eleganti”.
Un partito che smetterà di “recuperare il divario che il Meridione soffre rispetto al resto dell’Italia.” Un Partito che per il “principio di equità territoriale dovrà tenere conto delle tante aree svantaggiate che sono al Nord.”
Un partito che ha rinnegato il programma elettorale per il quale milioni di italiani gli hanno dato fiducia.
Un partito che tenta un avvicinamento ai grandi capitalisti del Nord senza il cui appoggio non tornerebbe mai al governo, voltando le spalle al Sud messo in ginocchio dalla pandemia e “depredato” dei fondi spettanti dal Recovery Fund.
Quest’ultimo era l’occasione per riportare nei nostri comuni quei giovani talenti che negli ultimi anni, con un’emorragia lenta ma costante, abbiamo visto andare via, onde creare condizioni per attrarne altri da ogni parte di Italia e del mondo e dare la possibilità a chi è nato e si è formato nel Mezzogiorno di restituire quanto ha ricevuto in termini di intelligenza, creatività e competenza.
Da oggi, al novello Conte Fontana (Attilio) daremo battaglia, al Sud.
ing. Cataldo Capalbo