Nei giorni scorsi Marco Lefosse (direttore dell’Eco dello Jonio) denunciava la possibilità del blocco dei lavori del nuovo ospedale per via della mancanza dei servizi primari, in modo particolare la rete idrica e la rete fognaria.
Questo ha portato il partito di Azione ad avviare una riflessione seria al suo interno, convocando gli organi deputati. Come si fa in un partito serio, abbiamo avviato una discussione tra iscritti, direttivo e gruppo consiliare. Da questa riflessione ne è scaturita da un lato una forte preoccupazione, dall’altro sono nate domande di carattere politico che, a questo punto, poniamo all’amministrazione Stasi.
lavori per l’ospedale unico, oggi, viaggiano senza ritardi. Quanto fatto fino ad ora, nonostante Stasi, non può arenarsi per la mancanza di visione dell’amministrazione.
Il nodo della questione, che coinvolge l’amministrazione, è l’impatto dell’ospedale sulla rete fognaria. In tempi lontani, quando le due città viaggiavano divise, la classe politica dell’epoca superò lo scoglio con il progetto del depuratore consortile, al fine di rimuovere ostacoli per la realizzazione dell’ospedale in Contrada Insiti. Fu uno dei pochi risultati degni di nota che, di fatto, avviava il percorso di fusione, delle due città, con dieci anni di anticipo.
L’amministrazione Stasi, sin dall’inizio, fece una scelta politica netta: quella della rinuncia al progetto del depuratore consortile. Poco importò al sindaco se il dirigente, Ing. Francesco Amica, portò in dote alla neonata città ulteriori dieci milioni per il progetto stesso. Evidentemente era un risultato non congeniale al sindaco che non aveva dismesso ancora la maglietta del “Che” per indossare la fascia tricolore. A questo punto, noi di Azione, ci chiediamo:
• dopo aver rinunciato al progetto del depuratore consortile, con tanto di fanfare e bandiere rosse al seguito, a fronte dell’ottimo lavoro dell’ex dirigente Francesco Amica (forse prontamente mandato a casa per aver portato il finanziamento iniziale da trentacinque milioni a quarantacinque) cosa intende fare l’attuale sindaco al cospetto dell’impatto sulla rete fognaria dell’ospedale?
• Il sindaco ha un piano alternativo da praticare nei tempi previsti per la consegna dei lavori dell’ospedale?
Poniamo queste domande non per retorica politica o per polemica, bensì in quanto spaventati che l’agire (o meglio il non agire) amministrativo possa avere un impatto negativo sulla consegna dell’opera. La nostra paura è quella di trovarci nella situazione, paradossale, che i lavori di consegna dell’ospedale (previsti per la fine del 2023) corrano il rischio di bloccarsi per le scelte dell’amministrazione.
Su questa tematica serve unione da parte di tutte le forze politiche ed istituzionali e noi di Azione siamo pronti a fare la nostra parte, per l’interesse della città e del territorio.
Su queste basi i consiglieri comunali di Azione chiederanno un consiglio comunale “ad hoc”.