Vorrei scrivere una riflessione in merito. Il cuore ci fa vivere. Il cuore ci fa anche vivere nella vita degli altri. Avere qualcuno nel cuore significa proprio questo. E dunque al cuore non si comanda. Allora perché si dice avere un cuore buono o un cuore cattivo ?

Compiere azioni giuste o sbagliate non implica una nostra scelta volontaria? Certamente. Ma il cuore è qualcosa in più. Sono sempre più convinto che esso è buono di natura ma c’è un esserino grande grande che lo condiziona, il CERVELLO. La ragione è di certo una salvezza ma può essere una rovina per l’ uomo. Essa infatti ci dà la possibilità di scegliere se essere buoni o cattivi. Il mio motto è questo: “Bisognerebbe vivere come fidanzati per tutta la vita”. Chi è fidanzato non fa calcoli. Ama senza mezze misure. Dà il suo cuore in mano ad un altro, non ha paura di farlo, non si tira indietro, ha coraggio, vive semplicemente con il cuore. E vivere con il cuore presuppone un viaggio alla ricerca dell’ essenziale e l’essenziale è il bene.
Vivere con il cuore significa avere il coraggio di essere sé stessi senza nascondersi dietro un falso io. Vivere con il cuore vuol dire lasciarsi travolgere dall’ abbraccio di qualcuno e ricambiarlo stringendolo ancora più forte. Vivere con il cuore significa prendere per primo l’ iniziativa di amare senza aspettare di essere amato.

Insomma, ciò che auguro a me e a tutti noi è di dare più ascolto ai desideri autentici del cuore in modo da farlo diventare sempre più simile a quello di Gesù.

Non serve occuparsi dell’ aspetto e della bellezza esteriore per diventare persone migliori ma è solo necessario prendersi cura del nostro lato più bello, che è depositato in fondo al cuore e che scavando scavando dobbiamo far emergere.

PAOLO SMURRA

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