Che non contassero un piffero lo sapevamo. Ora ne siamo certi, abbiamo le prove. Presi continuamente a TARate in faccia ( TAR Tribunale Amministrativo Regionale ), delegittimati e umiliati…ma si può ? Dico. Poveri docenti, poveri in tutti i sensi.
Se non vado errato le discipline che, nella Secondaria di 1° (Scuola Media ) ,dovrebbero essere studiate ( ? ) sono 10/11 ma, coraggio, basta non assentarsi quel minimo indispensabile, o fare atto di presenza in edizione cartonato, ogni tanto respirare,sia pure in modo impercettibile, ma solo ogni tanto, non trascurare qualche dettaglio, tipo astenersi dall’uccidere gli insegnanti che vi stanno antipatici o qualche bidello rompipalle ( quelli più esposti. Raggiungere il Dirigente scolastico è un po’ più difficile) e poi rimanere fermi e muti ( diversamente rischiate di non farcela a farvi bocciare ) e giungere alla quasi sufficienza ( direi un cinque mezzo in due o tre materie quelle ritenute più facili, non le cito per non far torto ai colleghi ) e il gioco è fatto.
Cosa importa poi che sul groppone di ciuccio ti trascini una mezza dozzina di materie : papino e mammina che del patto scuola-famiglia se ne impippano, per punire i cattivoni che traumatizzano i propri pupi mettono mano al portafoglio e gli avvocati, guidati da sacro furore contro queste tremende nefandezze, provvedono a tarare e il santo Tar, sempre quello del Lazio, redime il povero somarello trasformandolo in fiero destriere, cancella e delegittima l’operato del docente ( senatore o deputato), quello del Consiglio di classe (commissioni parlamentari ), del Collegio docenti ( Parlamento ) e del Consiglio d’Istituto ( o dei ministri ). Anche quando i professori pensano che uno studente non abbia dimostrato di essere in grado di affrontare l’anno scolastico, a cambiare le carte in tavola ci pensa costantemente il Tribunale amministrativo, che si adegua a un orientamento emesso del Consiglio di Stato.
In vero lo sfriculiamento dei genitori, dipende molto dall’area geografica, dalla scuola, dalla situazione socioculturale ed economica. Nelle zone più disagiate i genitori tendono a farsi sentire meno. Laddove, invece, le famiglie sono più equipaggiate e anche più dotate di mezzi economici per ricorrere ad un avvocato, sono inclini a farlo con maggiore frequenza
I giudici amministrativi attraverso le “carte” ( sempe loro, le “carte”, vita e miracoli si decidono attraverso le carte,avere di fronte un essere umano in carne ed ossa è ininfluente ) sentenziano.
Sicuramente, i giudici, ne sanno di più dei docenti che hanno potuto constatare per un intero anno, se non di più, il rendimento del discente. Per i giudici amministrativi, sei insufficienze non bastano per bocciare, serve una motivazione «più pregnante», si legge nella sentenza.
Di più: la “bocciatura” deve rappresentare una vera e propria «eccezione».
Nel ricorso viene messa in evidenza la mancata predisposizione da parte della scuola di «sistemi di ausilio e di supporto per il recupero», visto che, per esempio, l’ultima verifica di francese è stata svolta nel mese di marzo 2023. Una tesi sposata dal Tar. In sostanza, per essere promossi non serve più colmare le lacune e recuperare le insufficienze: basta dimostrare di avere voglia di impegnarsi, la mancata ammissione non deve essere un provvedimento afflittivo, ma educativo.
Leggo sulla TRECCANI che afflittivo vuol dire che reca afflizione. In diritto, pena a., che porta limitazioni alla libertà personale (contrapp. a pena pecuniaria). Dunque con la bocciatura di sei, dico sei materie, i docenti avrebbero limitato la libertà personale dello sventurato studente?
Il vicepremier Matteo Salvini definisce quella del Tar una «scelta sbagliata, diseducativa, irrispettosa del lavoro degli insegnanti che hanno seguito la ragazza. La promozione è un diritto? Da papà, non penso che così facendo i genitori abbiano aiutato la figlia a crescere».
E guarda caso, questa volta, per la serie il mondo al contrario del Generale, sono d’accordo con il leghista.
Bisogna certamente restituire autorevolezza sociale ai professori, in quanto rappresentano il vero volano per il buon funzionamento delle nostre scuole.
La deontologia dei docenti molto spesso opera in silenzio e non è riconosciuta a livello sociale; pur essendo malpagati, socialmente dimenticati, profondamente demotivati, riescono per una loro innata morale deontologica ad insegnare con successo ai loro ragazzi. Altro che l’ignominia del marchio “fannulloni” appiccicato a sproposito da una politica scandalosa.
Restituire autorevolezza ai docenti proclama a gran voce anche il ministro dell’istruzione Valditara
Vorrei capire di quale autorevolezza parla.