Stasi: «Possiamo anche rinunciarci, ma almeno capiamo di cosa si tratta».

CORIGLIANO-ROSSANO, 16 settembre 2023 – Leggendo la nota di un gruppo consiliare rispetto alla presunta “scandalosa” consulenza da 175 mila euro per lo Statuto Comunale, piena di legittime critiche politiche all’Amministrazione che vanno dall’approvazione dello Statuto alla questione della Ss. 106, non ho potuto ignorare un accenno che ho interpretato (spero di non sbagliarmi) di riguardo dei miei confronti, allorquando si ipotizza – nel finale – che io avrei potuto non sapere della cosa.

Per dare atto di tale riguardo, che chiaramente non sminuisce la ferocia della critica, rispondo direttamente ai consiglieri comunali, partendo da un presupposto: se fosse come hanno scritto, mi sarei arrabbiato anche io.

Partiamo con un chiarimento utile a tutti: il Comune non sta togliendo un euro. Non lo avrei consentito.

La determina, infatti, specifica che si tratta di un “accordo quadro”, all’interno del quale si possono attivare delle consulenze su più temi, se e quando il Comune lo riterrà opportuno e, di conseguenza, con un eventuale singolo compenso da stabilire. Basta verificare che non c’è alcun impegno di spesa.

Si tratta di un rapporto biennale, e quello dei 138 mila euro più iva è l’importo massimo, che deve essere specificato perché necessario per rispettare la normativa vigente. Alla fine dei due anni, il Comune potrebbe tranquillamente non aver dovuto mai fare ricorso a tale accordo, e quindi non spendere nemmeno un caffè.

Fatta questa doverosa precisazione, entriamo nel merito della questione: serve questo accordo alla città?

Chi legge la determina può tranquillamente verificare che fa riferimento ad una delibera di giunta dell’inizio di aprile, quando era stato da poco definito il “progetto idrogeno” e l’Amministrazione intendeva sfruttare l’occasione per ripensare strategicamente la funzionalità di quell’area con la ricucitura urbanistica, la realizzazione del lungomare, l’analisi delle attività insediabili. Un lavoro non semplice e che impone, a fianco di una visione politica che noi abbiamo ben chiara e che è nota ormai a tutti (consiglieri, cittadini, sindacati, Enel), anche un supporto tecnico di non poco conto.

Oggi, a seguito della giravolta incredibile di Enel che ha rinunciato a 15 milioni di euro di finanziamento pubblico frutto di quel percorso sudato e condiviso, questo lavoro richiederà ancora più impegno perché questa vicenda, onestamente, si sta trascinando da troppi anni.

A seguito di quella delibera di giunta, il settore Programmazione Strategica si è attivato per una ricerca e per la sottoscrizione di questo accordo quadro, nel quale non ha inserito soltanto la questione Enel, ma anche altre questioni complesse per le quali avrebbe potuto essere utile un servizio di supporto, quali la ZES e le concessioni demaniali.

Si noti che sono tutte tematiche in evoluzione: la questione delle concessioni demaniali così come quella delle ZES è oggetto di discussione nel Governo proprio in queste settimane.

È così vero che l’accordo è tutt’altro che vincolante o problematico per il Comune che in questi giorni, per affrontare la questione delle concessioni demaniali e del relativo conflitto tra la legislazione europea ed italiana (nel quale spesso cadono vittima proprio i comuni) stiamo lavorando ad un altro tipo di percorso perché vorremmo avvalerci, in questo caso, di professionisti calabresi.

È convincente l’attività di “scouting” effettuata dal settore che ha portato ad individuare questa società?

Come sindaco ho molti limiti, figuriamoci come “scout”, ma alcuni dati sono oggettivi. Stando a quanto proposto, se dovessimo richiedere il servizio su questioni di carattere energetico, quindi rispetto ad Enel, il gruppo di lavoro sarà coordinato dal prof. Fabio Pistella, che è stato “soltanto” direttore generale dell’ENEA, presidente dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, Componente del Collegio Autorità Energia Elettrica e Gas, Presidente del CNR, presidente del CNIPA, Commissario di DigitPA, Consigliere di Amministrazione di ENR (ente nazionale di ricerca e promozione per la standardizzazione). Potrebbe essere utile alla città? Lo chiedo senza retorica.

Detto ciò, la vera polemica, in realtà, è quella sulla presenza in questa società del prof. Amorosino, ovvero uno dei membri della commissione che ha supportato il Consiglio nella stesura dello Statuto.

Il fatto che questo percorso non sia mai stato digerito da una parte dei consiglieri, i quali sono arrivati a non approvare il documento, è del tutto legittimo e rientra in una ottica di dialettica tra maggioranza ed opposizione, ma che ci sia un qualche legame tra le due cose, cioè – senza mezzi termini – che questa possibile consulenza possa essere un modo per ripagare la commissione statuto per il lavoro fatto, lo posso serenamente smentire.

Siamo liberi di non fare mai ricorso all’accordo quadro in oggetto, così come siamo liberi di non sottoscriverlo. I consiglieri chiedono di revocare la determina? Possiamo tranquillamente anche attivarci per farla revocare, senza remore.

Ma fatte le dovute precisazioni, cioè che il Comune in questo momento non impegna nemmeno un euro, ed acclarato che si tratta di un servizio che attiveremmo solo al bisogno ed il livello, credo importante, dello stesso, mi chiedo: davvero la città ci guadagnerebbe qualcosa a rinunciarci?

La mia potrebbe sembrare una provocazione, ma non lo è: è una riflessione trasparente di cui rendo partecipi i cittadini, compresi i consiglieri tutti con i quali non ho alcun problema a condividere la scelta.

Per il resto, ma solo affinché ne resti memoria, è evidente che sulle vicende di carattere generale tirate in causa, l’attuale Amministrazione è l’unica ad aver avuto sempre le idee chiarissime, dalla Ss. 106 ad Enel passando per Porto ed altro, al punto di doverle difendere alle volte dall’intero arco delle rappresentanze istituzionali del territorio. Fortunatamente è sempre bastata tale tenace convinzione per consentire di raggiungere comunque risultati storici, che sarebbero stati certamente migliori se avessimo avuto – invece – il supporto di altri: un tema piuttosto attuale.

Per quanto riguarda il vituperato Statuto, continuo ad invitare il gruppo consiliare a rivedere la propria posizione critica. Basta pensare che soltanto poche settimane orsono, proprio grazie al nuovo statuto, si è celebrata in città la prima seduta di Consiglio Question Time della storia, uno strumento innovativo e presente in pochissimi comuni d’Italia, di cui poterci vantare.

IL SINDACO

FLAVIO STASI

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