“Desertificazione bancaria danneggia soggetti fragili come gli anziani e dà campo libero all’illegalità. Governo agisca contro il fenomeno”.
ROMA – “Le banche non possono operare solo in termini di costo ma devono recuperare il loro ruolo sociale e logiche di profitto e finanza sostenibili. Dietro una filiale bancaria c’è un presidio di sviluppo e di sostegno per territori e comunità. Come riportato dal sindacato Uilca dal 2018 al 2022 sono stati chiusi ben 4.423 sportelli bancari. Mentre
“Il fenomeno della desertificazione bancaria è da ricondursi alla digitalizzazione del sistema bancario, alla tecnologia nonché a scelte economiche e imprenditoriali del sistema creditizio legittime dal punto di vista normativo ma che hanno un forte impatto sociale ed etico perché contribuisce alla morte dei territori per mancanza di servizi essenziali – continua Baldino. La paura di un intervento del governo in Paesi come la Gran Bretagna, la Scozia, la Svezia e gli Stati Uniti ha portato gli istituti di credito ha sperimentare con successo soluzioni ad hoc come le filiali condivise e gestite da più istituti”.
“I numeri drammatici e le numerose interrogazioni sul fenomeno della desertificazione bancaria, che rischia di pregiudicare gli interventi del Pnrr contro lo spopolamento dei borghi, ci raccontano la necessità di un intervento politico perché se viene meno un soggetto legale e regolato per erogare credito e gestire le risorse economiche, si rischia di lasciare spazi all’illegalità e alla criminalità. Né si può ignorare che ad essere colpiti dal fenomeno, oltre a famiglie e imprese, sono soggetti fragili come gli anziani a cui viene addirittura reso inaccessibile un servizio basilare come il ritiro del contante. Auspico pertanto l’intervento del governo nei limiti delle proprie prerogative perché le scelte economiche e imprenditoriali degli istituti bancari tengano fermo un principio: la presenza di una filiale bancaria è un servizio imprescindibile per il cittadino”, conclude Baldino.