Non è nel nostro costume rispondere agli attori privati coinvolti nelle vicende che riguardano l’intero territorio, per delle ragioni precise. In primo luogo non crediamo dignitoso che un gruppo di cittadini impegnati nella sensibilizzazione e nella mobilitazione da anni senza alcuna retribuzione,

anzi rimettendoci di tasca propria per il solo amore del territorio, si rapportino con aziende che non fanno altro che perseguire la propria ragione sociale, il profitto, e che, grazie ad un ciclo dei rifiuti indecente, hanno già incassato centinaia di migliaia di euro pagati, direttamente ed indirettamente, dalle comunità: ci riteniamo, onestamente, di un livello profondamente diverso.
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