A quattro giorni dalla rissa verificatisi la sera del 26 agosto scorso davanti ad una pizzeria di via Sempione, quartiere Gran Sasso, a Rossano Scalo, pare che nessun elemento utile per poter risalire ai protagonisti della vicenda e all’esatta dinamica dei fatti è stato acquisito dagli inquirenti. Questa è l’impressione che si coglie in ambienti vicini alla caserma dei carabinieri di Rossano.

I militari dell’arma che stanno conducendo le indagini stanno cercando di capire chi sono coloro che hanno dato vita alla rissa ma soprattutto il movente che ha scatenato lo scontro terminato con l’esplosione di un colpo di pistola calibro 9. Secondo gli inquirenti questa estrema reticenza da parte di chi potenzialmente ha potuto assistere alla rissa sarebbe da mettere in relazione alla pericolosità criminale di coloro che sono rimasti coinvolti nella stessa. Potrebbero essere elementi legati alla malavita locale, da qui la volontà di chi ha visto di non parlare e di erigere un’impenetrabile muro di omertà. Un dato sul quale gli inquirenti stanno lavorando sodo è cercare di identificare colui che è rimasto ferito quella sera, tenuto conto che nei pressi del locale gli inquirenti hanno rinvenuto tracce di sangue.

   Giacinto De Pasquale