“In un momento di seria e profonda crisi economica, i cui effetti devastanti si stanno facendo sentire anche e soprattutto nella nostra terra, risulta molto facile parlare della necessità di investire in settori chiave per lo sviluppo, come ad esempio nel turismo. Il difficile è riuscirci anche e soprattutto per i mille ostacoli che si frappongono tra un idea imprenditoriale e la possibilità di realizzarla”. A parlare è Massimo Graziano, nella duplice veste di consigliere comunale, nonché di giovane imprenditore e titolare di un esercizio commerciale.
La sua riflessione prende spunto da una situazione che si sta creando nel quartiere del centro dello scalo, che ospita i locali “notturni”. Si è infatti creato un comitato di quartiere che, a quanto pare, sta raccogliendo le firme per poi presentare un esposto e diffidare i locali in questione, ad organizzare eventi serali che disturbano la quiete dei residenti e infrangono le norme del regolamento comunale in materia. “Io sono per il rispetto delle regole, prosegue Graziano, ed è giusto che si sia stilato un regolamento, ma credo che in tutte le cose, soprattutto quando si parla di bene comune, non si possa prescindere dal dialogo, dal confronto e dalla ricerca di un punto di incontro. Quindi senza indugio il mio pensiero di traduce in poche parole: “Più regole, ma meno divieti!”. Quindi credo che vada fatto un passo indietro e che la situazione imponga un ulteriore confronto a che l’esecutivo possa rivedere alcune delle norme stilate che di certo non incentivano e non sostengono idee e progetti commerciali, come avviene in quasi tutti i centro turistici. “Come dicevo, continua, il quadro economico è sconfortante, un giovane che oggi decide di investire è da considerarsi quasi un eroe, perché sa di correre un rischio, invece di seguire la via più semplice di fare la valigia e trasferirsi altrove. Se da un lato ci si lamenta che l’economia ristagna, dall’altra non si possono tarpare le ali ad un settore, quello dei locali pubblici,che fungono anche da centri di aggregazione per i giovani. Di certo non si pretende di stravolgere la tranquillità di chicchessia, ma almeno di poter contare su una ragionevole tolleranza così da creare un compromesso che accontenta tutti”. E sul punto, suggerisce, bisognerebbe almeno confrontarsi riguardo alla possibilità di rendere quantomeno meno rigido il regolamento su alcuni punti , così da invogliare giovani o comunque degli imprenditori, ad investire in questo settore nella nostra città. “Altrimenti, conclude Graziano, è inutile che poi si critica la scelta di chi, decide di spostarsi con la propria idea commerciale nei centri vicini, portandosi dietro l’intero indotto”.