Il teorema che sta disgregando il Partito democratico locale, sembra l’eccezione che conferma la regola. Dopo la scissione con Zona Dem che andrà a sostenere Tonino Caracciolo, ieri è arrivata un’altra mazzata fra capo e collo dell’autonomia decisionale del Pd…
…con l’apertura, che assume il sapore dell’invito e dell’auspicio e forse qualcosa in più, verso movimento civico Il coraggio di cambiare, da parte dell’ex capogruppo consiliare Antonio Micciullo.
La “manovra”, ad ogni modo, era nell’aria già da diverse settimane perché in città, negli ambiti politici di centrosinistra, non si fa altro che parlare di questa opzione: una coalizione fra Cci e Pd come sta accadendo un po’ ovunque. Che sia la porta d’uscita da Forza Italia per il deus ex machina del movimento, il consigliere regionale Giuseppe Graziano?
Questa opzione sembra essere al vaglio del partito che ieri sera doveva incontrarsi con il coordinatore provinciale Guglielmelli, summit poi saltato. Un’opzione che potrebbe anche assumere i connotati dell’ultima spiaggia per un Pd che oggi non riesce ad individuare un suo candidato a sindaco. E che vorrebbe, comunque, evitare gli errori del passato, come avvenuto nel 2011 quando ha sostenuto un “non” piddino. Ma tant’è.
E se è vero com’è vero che Pd e Cci sono sempre più vicini, che piega prenderanno le scelte già assunte dai “grazianiani” che nella scorsa settimana, pur non ufficializzando la notizia, avevano deciso di candidare a sindaco Antonello Graziano? Al Pd potrà andare bene un’altra scelta calata dall’alto, non condivisa inizialmente ed il non partire alla pari in una probabile coalizione?
Insomma, sembra allargarsi sempre di più la piattaforma di questa specie di nuovo “pentapartito”, dal sapore di compromesso storico che abbraccia centro, destra e sinistra con la probabile new entry di tutto il Pd.
Un altro nodo, il Pd lo ha da sciogliere in casa. Come avvenuto con Zona Dem, il partito dovrà confrontarsi con quella parte che si definisce di sinistra e non certamente di centro, figuriamoci di destra. Come verrà addolcita un’eventuale pillola?
Mentre il governo centrale docet, gli interrogativi rimangono tutti in itiniere, insomma, ammesso che alla fine si verificherà questa opzione tanto auspicata da Antonio Micciullo. “Dopo un confronto con il segretario regionale Ernesto Magorno – ha spiegato – abbiamo condiviso la necessità che anche a Rossano venga aperto, immediatamente e senza ulteriore perdita di tempo, un tavolo di confronto con tutti i soggetti che hanno determinato l’alleanza nel capoluogo provinciale allargato al movimento “Il Coraggio di Cambiare” ed ai consiglieri che hanno determinato la caduta dell’amministrazione Antoniotti. Sono convinto che insieme saremo capaci di dare una svolta alla nostra città, per riportarla nei circuiti che contano e farla ritornare a risplendere per come merita”.
Insomma, come sembra anche questa volta nel centrosinistra saranno gli altri livelli a decidere.
Luca Latella