Minoranze contro la Regione inadempiente
Con appena tredici favorevoli, otto contrari (quattro assenti), nella serata di ieri il Consiglio comunale ha approvato il revamping (riammodernamento) dell’impianto di stoccaggio dei rifiuti di Bucita (di proprietà regionale) ma soprattutto la variante al piano regolatore per “sanare” l’esproprio di 9000 metri quadrati e trasformare la destinazione d’uso dell’area da agricola a industriale. Con l’ormai cronica ora di ritardo…
come fatto rilevare da Stasi ad inizio seduta, l’assise si è aperta con la relazione tecnica comunale dell’architetto Le Pera, che ha ricordato anche i passi compiuti dalle passate legislature (Antoniotti-Filareto) sulla questione.
In sostanza, negli ultimi 9 anni le amministrazioni comunali che si sono susseguite avevano vincolato l’approvazione del progetto di revamping alla boni ca di Olivellosa, altro sito dismesso. Il punto cruciale è stato questo: le inadempienze della Regione rispetto agli impegni presi sin dal 2008. Argomento e tesi sostenute soprattutto dalle minoranze consiliari che alla ne si sono opposte all’approvazione.Seppur l’amministrazione – il sin- daco Mascaro e l’assessore Candiano – abbia più volte fatto notare che il revamping andrà avanti nonostante un eventuale “no” del Conisglio co- munale, le opposizioni si sono battute a nchè nella delibera si “obbligasse” la regione a mantenere gli impegni.
Un momento del Consiglio comunale di ieri sera presi e mai rispettati. Siparietti a parte (assessore De Simone-Rapani, Caracciolo-Scarcello), ancora una volte l’assise ha appofondito la questione solo grazie alle voci alzatesi dai ban- chi dell’opposizione con quelli della maggioranza silenti. Fra le note di carattere politico, l’assenza di Librandi (maggioranza) solo al momento del voto, come a voler contestare sindaco e governo cittadino. Un atteggiamen- to che Mascaro ha, peraltro de nito «politicamente scorretto». Altra nota dolente, i voti della maggioranza che, magari complici anche le assenze, ini- ziano ad essere risicati: avrà il suo bel da fare il primo cittadino se vorrà tentare di ricucire coi “dissidenti”
Tornando a Bucita, tutti hanno evidenziato come manchi il piano di caratterizzazione (raccoglie l’insieme delle attività che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazione a carico dell’ambiente, in modo da ottenere le informazioni su cui prendere decisioni realizzabili e sostenibili per la messa in sicurezza e/o boni ca del sito), di Bucita, per molti propedeutico all’ammodernamento dell’impianto.
Rapani ha fatto rilevare come si siano calpestate, con quella approvata in serata, le due delibere delle legislature procedenti e poi chiesto maggiore attenzione per i livelli occupazionali. Caracciolo ha puntato il dito, come Antoniotti, contro la regione e la sua “tentacolare” burocrazia. «Nel 2015 – ha rammentato l’ex sindaco – abbiamo approvato il progetto preliminare inserendo nella delibera i suggerimenti del comitato di Bucita. Approvammo a condizione che la Regione avrebbe realizzato il piano di caratterizzazione e la boni ca di Olivellosa che è in condizione pietose. A distanza di due anni la Regione non ha avuto alcun rispetto di noi». Stasi ha calcato la mano. Nel chiedere retoricamente di analisi delle acque mai fatte, anche lui criticato l’atteggiamento di Catanzaro. «Nel 2008 la Regione ha assunto l’impegno di boni care Olivellosa in cambio della monnezza di tutta la Calabria che sarebbe arrivata a Bucita, ma a distanza di 9 anni ancora oggi non è stata eseguita. Si era assunta anche l’impegno di rifare reti fognarie delle contrade cittadine».
Dopo una sospensione richiesta dal sindaco, tra un tarallo ed un altro durante la “ricreazione”, è stato l’assessore Candiano alla ripresa dei lavori, a speci care che il revamping andrà avanti comunque. A questo punto il sindaco ha vestito i panni del diplomatico, invitando le minoranze a votare favorevolmente perché la Regione ha già dato rassicurazioni sulla delibera Cipe da 3,9 milioni di euro per la discarica di Olivellosa e sulla volontà di realizzare il piano di caratterizzazione.
Quindi Caputo prima ha criticato le commissioni «salotto che non servono a nulla» e poi evidenziato come con «autorevolezza il comune debba interloquire con la regione e pretendere che rispetti gli impegni». Prima del voto, Stasi ha risposto agli amministratori, duciosi, ricordando come la Regione pur avendo assunto impegni, non li abbia mai rispettati e Rapani ha chiosato sulle «prese in giro» sulle analisi, il carotaggio: «Non li hanno mai fatti – ha detto sarcastico – e li faranno adesso?»
Il punto è passato, come accennato, a maggioranza (risicata).
Luca Latella