Quando il reggente monarca fiuta la fine del suo Regno, come ultimo tentativo di salvezza distribuisce o elargisce le risorse del popolo ai pochi fedeli feudatari, per comprarne l’estrema difesa. Una semiclandestina operazione clientelare, mai confrontata con i lavoratori e le OO.SS. territoriali e aziendali, che vede prevalere scandalosi criteri politici e di potere a danno della generalità dei dipendenti e di una pur minima giustizia umana e professionale, oltre che un colpo sfacciato ai diritti dei cittadini di usufruire servizi efficienti e moderni.
Risorse importanti del Fondo Integrativo, destinato ai dipendenti, trasformato in regalìe e prebende, fino a ottomila euro l’anno, per funzionari con limitata o scarsa affidabilità produttiva e gestionale o, addirittura, senza le dovute competenze culturali, già noti per essere protagonisti di scandalosi disservizi ai cittadini.
USB considera il mancato coinvolgimento della sigla, nella preventiva contrattazione aziendale, un elemento di grave prevaricazione e violazione delle più fondamentali regole contrattuali e di corretto rispetto personale e istituzionale.
USB, quindi, considera inaccettabile nel merito e nel metodo la Delibera di riferimento, ancor di più per l’assenza di strategie e obiettivi che si intendono raggiungere.
Per queste ragioni l’Unione Sindacale di Base, nel considerare politica-clientelare e non di efficienza gestionale la Delibera sulle P.O., invita l’A.C. all’immediata revoca della stessa e procedere alla regolare consultazione sindacale per come ordinato dal C.C.N.L. – Enti Locali.
In mancanza di tale soluzione USB proclamerà lo Stato di Agitazione e relative procedure di Legge, non escluso la proclamazione di scioperi, a tutela dei lavoratori e dei cittadini.
Pietro Altavilla
Membro del Coordinamento Regionale USB – CALABRIA