Negli anni ’60 -’80 non cadeva albero che il Comando Forestale con sede in paese, o in quello vicino, non volesse. Quasi tutti i centri della Sila Greca (Caloveto, Cropalati, Longobucco, Campana, Bocchigliero, Mandatoriccio, etc.) avevano la loro Caserma Forestale con almeno 2 guardie in servizio attivo e Rossano era sede, oltre che di caserma, di Distretto Forestale con giurisdizione su tutto il circondario grecosilano e albanofono con funzioni di coordinamento delle iniziative di tutti i Comandi Forestali.
Nel volgere di pochi anni lo Stato ha chiuso tutte le Caserme Forestali nei paesi, in cui c’erano, e il Distretto di Rossano, trasferendo le funzioni alla Regione, questo cosa più che giusta per il movimento regionalistico. Tutto, però, è diventato più burocratico, farraginoso, lento.
Oggi, per ottenere il rilascio di un’autorizzazione di intervento per qualunque tipo di lavoro da eseguire in un bosco di proprietà (pulitura, sfollamento, taglio di piante, etc.), il cittadino deve recarsi a Cosenza con forte allungamento dei tempi amministrativi.
Gli incendi estivi, e qualche volta quelli provocati a bella posta anche d’inverno, oggi, poi, sono diventati pane quotidiano, perché il servizio antincendio di una volta con i turni di guardia 24 ore su 24 e le altane di avvistamento sparse sul territorio di ogni comune non esiste più: con la soppressione delle caserme forestali in ogni paese della Sila Greca è stato completamente smantellato, azzerando del tutto il controllo antincendio sul territorio.
Questa deliberata scandalosa distruzione dei presidi di vigilanza forestale sul territorio è stato il più sbagliato provvedimento adottato per proteggere i nostri boschi dagli incendi, lasciandoli alla mercè totale dei piromani, e dai tagli indiscriminati da parte di imprese boschive di nome, di fatto smaniose solo di fare soldi, distruggendo sistematicamente il nostro patrimonio forestale.
Per colmo di sventura di recente è stato emanato il provvedimento del Governo, che inquadra in via definitiva le Guardie Forestali nell’Arma dei Carabinieri: la soluzione finale di ogni funzione di controllo sul patrimonio forestale da parte del Corpo Forestale dello Stato. Il quadro, così, è completo, per capire alcuni problemi più in generale incombenti sulla salvaguardia del territorio.
Il Partito Comunista Italiano (PCI) di Rossano, consapevole che questa deriva di mancanza di controlli ambientali sul territorio ha portato ad una sola conseguenza: l’aumento della dipendenza del territorio dalle forze eversive legate alla speculazione ad oltranza sui boschi lasciati alla mercè dei piromani, e preso atto che prima un minimo di controllo sull’ambiente e, in particolare, sul patrimonio forestale, bene o male veniva garantito, ritiene di poter avanzare le seguenti proposte:
– ripristinare sul territorio il coordinamento gestionale del patrimonio boschivo privato e, soprattutto, demaniale dei Comuni, oggi completamente in balia di forze prevaricatrici e contrarie alla proprietà pubblica;
– ridare al Corpo Forestale dello Stato la sua precedente autonomia nelle funzioni di controllo, di vigilanza e tutela del territorio;
– riaprire le caserme forestali chiuse in tutti i comuni dove già erano di stanza o, comunque, c’è un consistente territorio boscato;
Rossano, 22/07/2017. per il Partito Comunista Italiano di Rossano
il Segretario Cittadino ing. Giuseppe Marincolo