Alla fine di questa importante tornata elettorale in Calabria bisogna trarre alcune considerazioni che, comunque vada la partita del governo, restano. Su 30 parlamentari calabresi ben 18 sono del movimento cinquestelle. Gli altri divisi tra centrodestra e centrosinistra con una netta prevalenza del primo.
Questa nuova geografia politica frutto del terremoto politico del 4 marzo, che ha scosso tutta l’Italia sotto la spinta del sud che è diventato il motore del cambiamento politico italiano per la prima volta nella storia dell’Italia unita, pone ai vincitori una responsabilità politica di non poco conto. Per andare indietro nel tempo solo ai tempi della DC un solo partito riusciva a coalizzare tanti parlamentari nella nostra regione, con la differenza che nella DC c’erano diverse correnti, che si riflettevano anche in Calabria, mentre nei cinquestelle per ora queste divisioni non ci sono, anche se a volte ci sono differenze soprattutto legate alla diversa collocazione geografica degli eletti. In ogni caso a differenza delle precedenti elezioni politiche del 2013 questa volta i calabresi hanno chiaramente detto che vogliono i 5 stelle come loro portavoce a Roma. E allora cosa è giusto chiedere a questi deputati e senatori? La prima cosa che mi permetto di indicare è la seguente: avere una rappresentanza che conti qualcosa nel parlamento italiano, che cioè riesca a porre o se vogliamo a riporre la nostra terra all’attenzione del governo nazionale e nello stesso tempo sapersi porre all’attenzione dell’Italia con proposte nuove. Già, per la verità , dalla scorsa legislatura la presenza del senatore Morra indubbiamente è stata una presenza qualificata nel senso che un parlamentare calabrese certamente ha fatto sentire la sua voce a Roma. Però ora abbiamo bisogno che si riparli di Calabria, delle cose che lo stato ancora non ha fatto qui e delle proposte che noi abbiamo per migliorare la nostra terra e che vorremmo che lo Stato prendesse in considerazione. Quindi cari deputati e senatori calabresi ricordatevi prima di tutto che siete stati eletti dal popolo e che il popolo vuole non solo un nuovo governo( e speriamo che Di Maio ci riesca a portarlo in porto) , ma anche una diversa attenzione dello Stato alla nostra dimenticata terra, nel contesto di tutto il sud naturalmente. Detto questo balza agli occhi una grande e importante novità nella rappresentanza parlamentare calabrese: la fortissima presenza di tanti deputati e senatori dello Jonio, della parte jonica della Calabria. Dico questo perché è la parte più dimenticata dalla storia, anche se le popolazioni locali tra Sibari, Crotone, Catanzaro e Siderno Locri hanno comunque cercato di migliorare le strutture delle rispettive zone. Facciamo un esempio: la viabilità. Negli ultimi venticinque anni la SS. 106 che lo stato non ha voluto ammodernare in una autostrada o almeno una superstrada a 4 corsie: per iniziativa di diverse amministrazioni locali sono state create delle bretelle a 4 corsie nei tratti di Crotone, Catanzaro-Soverato, Roccella-Locri e al Nord tra Roseto capo Spulico e Rocca Imperiale . Diciamo che ci sono un centinaio scarso di km a quattro corsie su un tratto di quasi 400 km. Cosa significa questo? Che c’è stata una iniziativa delle amministrazioni locali, ma lo Stato non ha fatto la sua parte unificando i territori con una moderna via di comunicazione unica. E allora cari parlamentari dello Jonio datevi da fare nelle sedi competenti, perché questo problema sia al più presto risolto. E non coi tempi biblici dell’ANAS, che risentono della scarsa considerazione dei calabresi a Roma, ma facendo sentire la vostra voce corale. Questione ferrovia: qua bisogna decidere se lo Jonio deve continuare ad essere una regione periferica, oppure se abbiamo diritto ad una ferrovia degna di questo nome. Non so se la proposta di elettrificazione della linea possa essere la risposta giusta, forse ci vogliono molti investimenti: resta il fatto che sinora si è voluto dare una mano alle autolinee private dimenticandosi che il trasporto è prima di tutto un servizio pubblico e che quindi la ferrovia è una priorità. Bisogna che si facciano dei ragionamenti tecnici con chi s’intende della materia, per stabilire quale possa essere la soluzione migliore per la nostra zona jonica, in un equilibrio tra costi e utenza. Cioè quale servizio di spostamento interno su ferrovia possa attrarre la maggior parte di utenti nella nostra regione tra Sibari, Crotone, Catanzaro e Reggio Calabria. Ci vogliono degli studi? Si facciano chiedendoli ai tecnici e si pervenga ad una soluzione giusta. Si era parlato di una metropolitana leggera. Non lo so , io dico che la materia va approfondita e la soluzione si trova. Certamente un ammodernamento della ferrovia va fatto, ripristinando anche i collegamenti verso il centro ed il Nord Italia. In questo quadro la questione aeroporti va definita secondo le indicazioni della UE, rispettando le caratteristiche regionali. Si è parlato dell’aeroporto di Sibari, non so se la cosa sia confermata, ma se lo fosse occorre che i nostri parlamentari si attivino presso la Regione per dare concretezza a questa proposta, insieme ad un rilancio del porto di Corigliano attrezzandolo per una movimentazione moderna delle produzioni agricole del territorio. Giustizia: qui lo Stato negli anni scorsi ha commesso degli errori , uno su tutti la chiusura del tribunale di Rossano, ora con la nascita della nuova città occorre che la questione sia subito riconsiderata perché secondo la legge sia per le dimensioni della città nuova, sia per il bacino d’utenza il tribunale a Corigliano-Rossano spetta di diritto. E il tema non può essere sottovalutato perché la Calabria è terra di delinquenza mafiosa organizzata quindi i presidi di giustizia semmai debbono essere potenziati, anziché tagliati( lo stesso dicasi per le forze dell’ordine). Semmai bisogna dotare le burocrazie giuridiche degli strumenti di ammodernamento del lavoro e ove occorra anche del personale mancante, per snellire le procedure. Strutture culturali: qui la nostra terra è indietro rispetto al resto dell’Italia, sud compreso. Bisogna che ci sia uno sforzo perché le strutture scolastiche siano migliorate a partire dagli edifici. Siano potenziate le biblioteche e tutte le forme pubbliche di informazione e cultura( teatri compresi): questo anche al servizio del turismo che va rilanciato. Noi abbiamo ben tre parchi nazionali che al momento attuale svolgono la funzione di tutela dei boschi e della natura, ma non hanno alcuna effettiva funzione di attrattiva turistica. Il movimento turistico c’è , ma avviene su basi spontanee, non perché gli enti parco siano capaci di svolgere le giuste iniziative di promozione e valorizzazione. Allora dico io: chiamiamo le persone esperte di ambiente( in Calabria abbiamo alcuni tra i migliori ambientalisti europei) a programmare delle iniziative di rilancio di questi enti, priviamoli del loro carattere di carrozzoni politici e mettiamoli al servizio del turismo. Un turismo moderno , però capace di offrire le risorse della Calabria con un livello di servizi moderno rifuggendo da mentalità pressapochistiche com’è spesso nell’offerta turistica marina estiva. Se si vuole che la gente venga bisogna che tutte le strutture private o quelle pubbliche offrano servizi adeguati senza speculare sul turismo, ma semmai promuovendo una giusta politica di prezzi e di servizi e sensibilizzando tutte le amministrazioni locali ad attrezzarsi ad un servizio turistico moderno. Questione sanità: qui il discorso è lungo , ma in sostanza si tratta di stabilire delle linee di programmazione che rimettano le strutture sanitarie al pari delle strutture nazionali adeguando la formazione medica e le attrezzature spesso carenti. Su questo occorre anche una maggiore vigilanza perché atteggiamenti clientelari e corruttivi siano debellati. Forse anche la magistratura andrebbe chiamata ad una migliore forma di controllo . Insomma cari onorevoli, o portavoce come preferite essere chiamati voi dei cinquestelle rimboccatevi le maniche e cercate di diventare i promotori di un rilancio della nostra Calabria e di un generale ammodernamento della sua zona jonica. Buon Lavoro.
FABIO MENIN