In queste ore di frenetici avvenimenti che si susseguono uno dietro l’altro, ricordo che mentre sto scrivendo, ancora non sono stati eletti neppure i presidenti delle due camere, ebbene in queste ore si sta consumando la fine della seconda repubblica italiana e sta nascendo la terza repubblica. Luigi Di Maio, il giovane leader del movimento cinquestelle lo aveva detto subito dopo il voto del 4 marzo: “da oggi comincia la terza repubblica italiana”.
L’accordo , con molta probabilità stretto tra Di Maio e Salvini per un nuovo governo non sappiamo se elettorale o di che altra natura, ma comunque un governo delle forze vincenti del 4 marzo, cioè M5s e Lega, ebbene questo accordo da ieri ha cominciato a dipanare le sue implicazioni: primo morto: Berlusconi. Costui. retaggio della seconda repubblica, uomo che non ha mai risolto il conflitto d’interessi, ormai vecchio che ha condotto una campagna elettorale quasi controvoglia, e che aveva come unico problema personale la salvaguardia del suo impero televisivo, ebbene costui da ieri non è più il capo riconosciuto del centrodestra. Pretendeva di imporre un suo uomo a Presidente del Senato, il senatore Romani, ma non avrebbe mai potuto superare l’ostacolo del m5s che gli diceva che era incandidabile perché compromesso con la legge. Berlusconi candidando Romani e cercando di imporlo a tutti ha pensato di mettere nell’angolo Di Maio, in realtà ha fatto il suo gioco, perché ha subito offerto la sponda a Salvini per rilanciare un suo candidato con la scusa di rimuovere lo stallo istituzionale. E così , non sappiamo se sarà veramente l’azzurra Bernini la nuova presidente del Senato, per scelta di Salvini, la candidata che Berlusconi teneva di riserva per le trattative. Potrebbe anche all’ultimo minuto saltare fuori qualcun altro giusto per salvare in extremis la faccia, ma non credo che convenga a Berlusconi rinunciare nella nuova fase politica ad avere una donna vicina a lui alla seconda carica dello stato. In realtà il fatto è che in tutto il sud Forza Italia non esiste quasi più dopo il voto, i suoi dirigenti stanno tutti passando dalla parte della lega e anche al Nord molti azzurri anche nelle regioni come Liguria, Lombardia e Veneto la Lega sta imponendo il suo dominio. Cosa significa questo? Il sud , il popolo del sud ha trascinato e sta trascinando l’Italia verso la sua prima rivoluzione politica profonda dopo il 1992 di “Mani Pulite” in cui i vecchi partiti della DC dei socialisti furono praticamente azzerati sia per via giudiziaria che politica. Oggi, però non è stata una congiura di palazzo, ma è stata una vera rivoluzione pacifica del popolo italiano e in particolare del popolo del sud Italia, che il 4 marzo ha voluto voltare pagina e cambiare il governo del nostro paese. Di Maio, uomo del sud, ha affondato a man bassa in questo clima di rivolta politica di protesta popolare, diventando il primo partito, e anche Salvini è venuto al sud a raccogliere una parte del voto di protesta. Ma il segreto della vittoria è un altro: il segreto della vittoria sta nella natura del movimento cinquestelle, cosa che chi segue la politica con la logica del novecento fino ad ora ha dimostrato di non capire. Il movimento 5 stelle al suo interno raccoglie i delusi della destra e i delusi della sinistra che si sono messi insieme per conquistare l’Italia. E’ un processo che è partito dal basso e che , come scrivevo alcuni giorni fa, parte dalla piccola borghesia meridionale, dalle migliaia di giovani che hanno studiato nelle nostre università e che oggi non trovano nessuno sbocco di lavoro. Questi sono l’ossatura della nuova società e giustamente vogliono contare qualcosa, e avere un futuro. Questi stanno dentro il movimento cinque stelle, ne costituiscono l’ossatura specialmente in tutto il sud Italia, ma anche al Nord, e ci si ritrovano sia gente che proviene da famiglie di destra che di sinistra. Li ha uniti la crisi economica che al Sud è terribile in un movimento che rappresenta un primo tentativo post-ideologico di difendere le classi popolari italiane dalla globalizzazione. Il segreto dell’onda del sud del 4 marzo sta tutto qui: superare le ideologie del novecento e riunire in un unico nuovo movimento di cambiamento politico la destra e la sinistra del paese per l’obiettivo di creare un governo che aiuti le classi popolari in questo difficile momento, faccia delle riforme per difendere il welfare, attaccato dai governi dell’austerità e ridia un po’ di speranza alla società italiana, nel quadro di una prospettiva economica di sviluppo ecosostenibile, cioè che abbandoni il petrolio e le fonti fossili e promuova un nuovo modello di sviluppo economico. Le lega invece( che mantiene il voto operaio al Nord, quindi il voto di protesta popolare) ha capito al volo dove sta girando il vento si è preparata a raccogliere quanto resta del centrodestra ed ha creato un nuovo partito sulle ceneri della Lega Nord che è un nuovo partito nazionale che perderà i toni razzisti e qualunquisti se vorrà restare al governo ed ha dalla sua un giovane leader che ha tutto il futuro davanti a sé. Tutto questo però è potuto avvenire perché il popolo del sud ha voluto aiutare il movimento cinquestelle ad andare al governo, ribellandosi al governo dei vecchi partiti corrotti . Dobbiamo essere orgogliosi come meridionali di avere dimostrato a tutta l’Italia che cosa vuol dire avere la dignità di popolo: che cosa vuol dire non piegarsi né alle clientele, né alle mafie, né al malgoverno, ma tenere la testa alta e avere il coraggio di cambiare. Tutta l’Italia deve il ringraziare le genti del sud perché grazie a loro si sta liberando di una classe politica marcia e corrotta che stava portando il nostro paese a fare quasi la fine della Grecia. I nuovi protagonisti del prossimo governo se ne ricordino adottando anche provvedimenti d’urgenza per alleviare le sofferenze delle famiglie italiane, specialmente nel sud dell’Italia.
FABIO MENIN